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Fuorigrotta, furti nelle auto vicino all’ex mercatino, rubata anche borsa con pennelli

Di nuovo furti a raffica in via Mercatini, la strada di Fuorigrotta, quartiere di Napoli, che una volta conduceva al mercatino rionale e che adesso di sera è desertificata. I ladri hanno sfondato i finestrini di numerose automobili parcheggiate razziando qualsiasi cosa. Nel bottino anche una borsa con pennelli e inchiostri: la proprietaria ha lanciato un appello su Facebook.
A cura di Nico Falco
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Anni fa era la trafficatissima strada che portava al mercatino del Cerlone, ma dopo l'apertura della nuova struttura si è praticamente desertificata. Col tempo, via Luigi Mercantini è diventata una delle "strade di nessuno" di Fuorigrotta, dove quando cala la sera c'è spazio soltanto per per frotte di ragazzini che schizzano in scooter e per qualche sbandato. E dove, quando le luci sono spente e i passanti sono pochi, le automobili parcheggiate accanto al marciapiede rimangono in balìa dei ladruncoli.

Un'altra serie di furti è avvenuta nella notte scorsa, tra l'8 e il 9 dicembre. Nelle fotografie pubblicate sul gruppo Facebook "Sei di Fuorigrotta se", dedicato al quartiere dell'area occidentale di Napoli, si vedono cinque automobili danneggiate: hanno spaccato i finestrini e fatto razzia di tutto quello che hanno trovato all'interno. Oggetti lasciato nell'abitacolo, spiccioli, tutto quello che può avere un valore, anche bassissimo. E, di contro, un danno ingente per i proprietari delle vetture, che tra serrature e vetri dovranno spendere qualche centinaio di euro. Nel bottino dei ladri di stanotte ci è finita anche una borsa rossa e nera, con pennelli e inchiostro, che con tutta probabilità è stata buttata dopo averne verificato il contenuto; nel post la proprietaria chiede a chiunque la trovasse di contattarla.

Qualche mesa fa lungo la stessa strada fu arrestato un ladro di pneumatici: la polizia lo fermò vicino ad un'automobile appoggiata sui mattoni, mentre aveva ancora una delle ruote appena smontate, le altre tre erano già scomparse, probabilmente portate via dai complici; processato per direttissima, l'uomo era stato scarcerato subito dopo e sottoposto all'obbligo di firma.

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