Otto furbetti all’ospedale di Capri: telecamere coperte da cerotti per non farsi beccare
Ancora un caso di assenteismo colpisce un ospedale napoletano: questa volta si tratta dell'ospedale Capilupi di Capri, l'isola nel mezzo del Golfo di Napoli. A seguito di un'approfondita attività investigativa, gli uomini della locale tenenza della Guardia di Finanza hanno operato un blitz all'interno del nosocomio, mettendo in atto 8 misure di custodia cautelare, tra arresti domiciliari e divieti di dimora sull'isola, nei confronti di altrettanti dipendenti dell'ospedale. I provvedimenti, emessi dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura partenopea, sono partiti a seguito di una indagine che ha permesso di riscontrare come i dipendenti, quasi tutti medici, timbrassero il cartellino per poi assentarsi dal luogo di lavoro. Le indagini, però, proseguono e in queste ore sono previste anche perquisizioni.
Dalle indagini condotte dai militari della Guardia di Finanza si è appreso che i medici furbetti cercavano di occultare le loro strisciate di badge provando ad oscurare le telecamere di sorveglianza del nosocomio con dei cerotti. Lo stratagemma, però, non ha impedito che questi venissero incastrati.
Un altro ospedale napoletano, dunque, viene investito dallo scandalo dei cosiddetti furbetti del cartellino. Il caso più eclatante, però, riguarda il Loreto Mare di Napoli. Nel mese di febbraio del 2017, infatti, il nosocomio di via Vespucci, a Napoli, fu interessato da un blitz dei carabinieri del Nas, che portò all'arresto di ben 55 dipendenti – per la maggior parte medici e infermieri, ma anche impiegati amministrativi – mentre altri 94 risultarono indagati. Gli episodi furono scoperti al seguito di un'indagine scrupolosa durata ben due anni. Emblema della vicenda diventò, suo malgrado, il medico che, dopo aver timbrato il cartellino, abbandonava l'ospedale per andare a giocare a tennis.