72 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Furti di auto tra Napoli e Caserta, le vetture smontate o rivendute col “pezzotto”

Dieci persone sono state arrestate dai carabinieri con l’accusa di fare parte di una organizzazione ritenuta responsabile di decine di furti di automobili; le misure cautelari sono state eseguite tra Napoli e Provincia. Le vetture venivano smontate e rivendute come pezzi di ricambio, restituite col “cavallo di ritorno” o reimmesse sul mercato dopo aver fatto il “pezzotto” sul numero di telaio.
A cura di Nico Falco
72 CONDIVISIONI
Immagine

Le auto venivano rubate nelle province di Napoli e Caserta, i sistemi per monetizzarli erano diversi: potevano essere restituite col "cavallo di ritorno", cannibalizzate e rivendute come pezzi di ricambio ma anche essere immesse di nuovo sul mercato col "pezzotto". L'organizzazione è stata smantellata dai carabinieri del Gruppo di Aversa, che hanno arrestato 10 persone, su disposizione del gip del tribunale di Napoli Nord, alla fine delle indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord.

Le indagini dei militari, che hanno ricostruito decine di furti, erano state avviate nell'ottobre 2017 in seguito al ritrovamento di diverse automobili abbandonate e carcasse nelle campagne dell'agro aversano. Grazie alle intercettazioni era emerso che a portare lì le automobili era una unica organizzazione, composta da italiani e rom, che dopo aver rubato le vetture le spostava nelle campagne in modo da poter smontarle in tutta calma, al riparo da eventuali controlli. In questi modo ricavavano i pezzi di ricambio, che potevano essere smerciati senza troppe complicazioni. Dei 10 arrestati, 7 sono quelli finiti agli arresti domiciliari e 3 quelli rinchiusi in carcere.

Nel corso degli accertamenti è venuto fuori che alcune automobili, quelle più nuove e di maggiore valore, erano state riproposte ai proprietari con la tecnica estorsiva del "cavallo di ritorno": la vettura sarebbe stata consegnata dietro il pagamento di un riscatto. Altro sistema era quello del "pezzotto": l'organizzazione modificava il numero di telaio delle automobili rubate, imprimendo delle cifre diverse in modo che la vettura non fosse rintracciabile e potesse essere rivenduta.

L'ordinanza è stata eseguita dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Aversa insieme a quelli di Orta di Atella, Gricignano di Aversa, Castelvolturno, Caivano, Crispano, e Sant'Anastasia. Le accuse per i 10 arrestati sono, a vario titolo, di associazione per delinquere, furto aggravato, ricettazione, estorsione, riciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.

72 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views