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Gabriele “Little Hero”, trapianto rinviato: il donatore ha chiesto tempo

Il piccolo Gabry, “Little Hero”, dovrà attendere per il trapianto: era tutto pronto ma il donatore ha chiesto all’ultimo momento un rinvio all’ospedale. I familiari hanno lanciato un appello su Facebook: non perdono la speranza e non giudicano i motivi del rinvio chiesto, ma, rivolgendosi a chi decide di donare, chiedono di farlo con consapevolezza.
A cura di Nico Falco
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Era tutto pronto, ma il piccolo Gabry, "Little Hero", come lo chiamato i genitori sulla pagina Facebook a lui dedicata, dovrà aspettare ancora. Il bambino di due anni, unico in Italia affetto da una rarissima forma di anemia sideroblastica, aveva trovato un donatore ed era stato avviato il percorso per il trapianto, ma proprio quando sembrava tutto già fatto, la doccia fredda da parte dell'ospedale: all'ultimo momento il donatore ha chiesto un rinvio. Lo ha fatto sapere il padre, Cristiano, con un post sulla pagina Facebook, con cui tiene aggiornati gli utenti su questa storia che, per la sua particolarità, ha conquistato il cuore di migliaia di persone.

"La settimana scorsa – scrive il padre – Gabry, dopo alcuni piccoli ritardi era pronto per cominciare il "vero" percorso al trapianto. Arrivati in ospedale, dopo le indicazioni, le raccomandazioni, i saluti, i pianti, le promesse, stavamo per entrare in reparto quando… con nostra grande #sorpresa, abbiamo trovato il primario ad aspettarci perchè voleva parlarci: il donatore poco prima del nostro ingresso ha chiesto un rinvio di data (ci teniamo a sottolineare che l'ospedale non ne è responsabile!). Ovviamente non conosciamo i motivi di questa richiesta che saranno più che validi (anche perchè la 1°data è stata da lui stesso proposta) e non giudichiamo il nostro donatore che comunque è il nostro #angelo (e come tale continueremo a definirlo), tuttavia… questo rinvio ci ha provati".

Nessun risentimento per il donatore, che come scrive continua a essere il loro angelo, ma la circostanza è stata l'occasione per un appello ai donatori, "con la speranza che possa essere uno spunto per chiunque abbia la fortuna di essere chiamato a diventare un donatore effettivo": quando si decide di donare, bisogna farlo con consapevolezza perché la scelta ha delle implicazioni, sia in termini pratici, sia sulla speranza di chi è in attesa.

"Dietro ad una donazione – scrive ancora il padre su Facebook – c'è un ricevente (paziente) e più (famiglia, ospedale, ect). Si parla di vite sospese in funzione di questo momento. Gabry ha installato un catetere venoso centrale con un mese di anticipo, ha sospeso la fisioterapia, la  logopedia e la psicomotricità; la sorella Benedetta ha sospeso l’asilo ed è reclusa in casa per evitare il contatto con altri bambini; non abbiamo festeggiato il compleanno dei gemellini con tutte le persone che avremmo voluto perché dovevamo evitare contatti ed abbiamo, proprio per questo motivo, ridotto al minimo gli incontri con amici e parenti da oltre un mese. Nonna Rosa (santa) è venuta a vivere con noi con un mese di anticipo. E queste sono solo le implicazioni pratiche, poi ci sono quelle organizzative, ci sono E queste sono solo le implicazioni pratiche, poi ci sono quelle emotive ed organizzative, ci sono i progetti che abbiamo sospeso io e mia moglie, quelli pianificati in futuro, c'è la riorganizzazione di un reparto ospedaliero che era pronto ad accogliere Gabry… potevate immaginare tutte queste cose? Avete idea di come ci si sente? Ovviamente, noi non molliamo, ma chiediamo a tutti meno indifferenza e più consapevolezza"

Il donatore era stato trovato a settembre, c'era una possibilità su 100mila che qualcuno potesse essere compatibile per il trapianto. Della malattia di cui soffre il bambino ci sono soltanto 20 casi al mondo. A luglio era stata paventata la possibilità che il trapianto non fosse più necessario, grazie alla terapia, ma ad agosto le condizioni del bambino erano peggiorate nuovamente. Così era partita di nuovo la ricerca di un donatore.

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