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Gambiano arrestato a Napoli per terrorismo, Salvini: “E poi sarei io il cattivo?”

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha commentato su Twitter l’arresto di un cittadino gambiano di 34 anni, fermato a Napoli da polizia e carabinieri, in quanto sospettato di progettare attentati. “Arrivati coi barconi per ammazzare gli italiani! E poi il “cattivo” sarei io?” ha scritto il leader della Lega.
A cura di Valerio Papadia
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Nei giorni scorsi, a Napoli, agenti della Polizia di Stato e carabinieri del Ros hanno arrestato Sillah Osman un immigrato irregolare di 34 anni, originario del Gambia, fortemente sospettato di progettare attentati, anche se non si sa ancora in quale città, se in Italia o all'estero. Immancabile, dopo la diffusione della notizia, è arrivato il commento del ministro dell'interno Matteo Salvini, la cui posizione intransigente sui miranti non è certo un mistero. Su Twitter, il vicepremier e leader della Lega ha scritto: "Arrivati col barcone per ammazzare gli italiani! E poi il "cattivo" sarei io?".

Il gambiano arrestato nei giorni scorsi era così radicalizzato da sostenere di sentire "la voce di Allah" e da considerarsi un "soldato di Dio". Sillah Osman avrebbe fatto parte della stessa cellula, insieme ad un'altra decina di persone, tutte provenienti dal Gambia, di Alagie Touray, il 21enne arrestato lo scorso aprila davanti alla moschea di Licola, a Pozzuoli, nella provincia di Napoli, che agli inquirenti aveva riferito di aver ricevuto istruzioni di lanciarsi con un'automobile sulla folla, anche se nemmeno in questo caso è mai stato fatto riferimento ad un luogo preciso. Secondo il procuratore di Napoli Giovanni Melillo, sia Osman che Touray avrebbero sostenuto un duro addestramento terroristico di due mesi in Libia.

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