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Gambizzato in piazza per mostrare la forza del clan: gli spari prima del raid al Pellegrini

Vincenzo Rossi, ferito a colpi di pistola il 17 maggio scorso, era stato portato in piazzetta Matilde Serao e gambizzato a pochi metri da piazza Trieste e Trento, luogo di ritrovo notturno: un gesto, rilevano gli inquirenti, plateale ed eclatante contando sull’omertà che vige nel contesto criminale in cui è maturato il ferimento.
A cura di Nico Falco
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Quando era arrivato al Pronto Soccorso dell'ospedale Pellegrini, accompagnato da alcuni conoscenti, Vincenzo Rossi aveva detto di essere stato ferito da uno sconosciuto che gli aveva sparato mentre era su uno scooter. Ma i fatti, hanno appurato le forze dell'ordine, non erano andati così: era stato portato in piazza, vicino al luogo di ritrovo dove c'erano gli altri, e lì lo avevano gambizzato. Contando sull'omertà, e per mostrare la forza e l'impunità del clan. La circostanza emerge dall'ordinanza firmata dal gip di Napoli Maria Laura Ciollaro che ha portato in carcere, per tentato omicidio, Giuseppe Iaselli, Vincenzo D'Avino e Arturo Picco, arrestati all'alba di oggi, 24 settembre, da polizia e carabinieri.

Gli scontri sarebbero da inquadrare nella faida tra clan dei Quartieri Spagnoli, nel centro di Napoli. A sparare sarebbe stato Iaselli, che a sua volta era stato vittima di un agguato in piazza Trieste e Trento. Secondo la ricostruzione il ragazzo, 19 anni, la sera dello scorso 17 maggio aveva visto Rossi in piazza Trieste e Trento, lo aveva convinto a seguirlo sullo scooter in piazzetta Matilde Serao e lì gli aveva sparato alle gambe. Erano le 2.08 circa. Un gesto, si legge nell'ordinanza, "eclatante e plateale", "in prossimità di piazza Trieste e Trento, luogo di incontro e di ritrovo notturno, tra l'altro, di soggetti gravitanti nella criminalità dei Quartieri Spagnoli presenti al momento del fatto e contando sull'omertà e sulla condizione di assoggettamento tipiche del contesto criminale di appartenenza".

Il ragazzo era stato soccorso tra altri conoscenti, tra cui soggetti ritenuti legati al gruppo Saltalamacchia della Pignasecca e portato al Pellegrini, dove era arrivato alle 2.23. E, in ospedale, era scattata la seconda parte di quella notte di terrore: due giovani erano arrivati al Pronto Soccorso e avevano aperto il fuoco contro i soccorritori. Per gli inquirenti si tratta di D'Avino, 22 anni, e Picco, 30 anni. In particolare, mentre Picco rimaneva fuori, su uno scooter senza targa, D'Avino faceva irruzione e sparava sulle persone che si trovavano su una scalinata, non riuscendo a colpirli soltanto perché le vittime si erano tolte prontamente dalla traiettoria di tiro. Il raid era stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza dell'ospedale.

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