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Genny Cesarano, il padre risponde al killer: “Le scuse non mi restituiranno mio figlio”

Antonio Cesarano, il padre di Genny, 17enne ucciso per errore alla Sanità nel 2015, ha risposto alla lettera scritta da Ciro Perfetto, uno dei suoi killer, nella quale chiedeva perdono. “Le scuse non mi restituiranno mio figlio” ha commentato Antonio.
A cura di Valerio Papadia
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È duro, come era immaginabile, il commento di Antonio Cesarano, il padre di Genny, 17enne ucciso per errore il 6 settembre del 2015 durante una stesa di camorra al Rione Sanità, alla lettera di scuse di Ciro Perfetto, uno dei 4 killer accusati dell'omicidio di suo figlio. Ieri, infatti, durante la prima udienza del processo, il killer – 21 anni, già condannato all'ergastolo per l'omicidio del boss Pietro Esposito – aveva scritto una lettera, di suo pugno, chiedendo perdono alla famiglia di Genny Cesarano.

"Si parla di perdono. Ma io non mi sento di definire così quella richiesta. Non ho nemmeno letto per intero il suo scritto. Gli ho solo dato un'occhiata. Non ho voluto proseguire nella lettura. A che servirebbe? Non mi restituirebbe mio figlio" ha dichiarato Antonio Cesarano a Il Mattino. Ciro Perfetto, insieme agli altri tre imputati, fu arrestato nel gennaio del 2017 in quanto ritenuto appartenente al gruppo di fuoco del clan Lo Russo che, alle prime luci dell'alba di quel 6 settembre, sparò all'impazzata nel Rione Sanità, colpendo a morte Genny Cesarano.

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