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Genny Cesarano, uno dei killer si pente: “Chiedo perdono”

Uno dei quattro soggetti arrestati lo scorso gennaio perché ritenuti gli esecutori materiali dell’omicidio di Genny Cesarano – il 17enne ucciso per errore nel 2015, alla Sanità, durante una stesa di camorra – si è pentito e, durante la prima udienza del processo, ha scritto una lettera alla famiglia del ragazzo, chiedendo perdono.
A cura di Valerio Papadia
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È cominciato ieri, mercoledì 27 settembre, il processo nei confronti dei quattro killer di Genny Cesarano, il 17enne ucciso per errore, durante una stesa di camorra, alle prime luci del 6 settembre del 2015, al Rione Sanità. Proprio durante la prima udienza del processo che vede i quattro imputati – appartenenti al gruppo di fuoco del clan Lo Russo che, quella tragica notte, uccise Genny – accusati di omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi, aggravati dal metodo camorristico, uno di loro ha deciso di scrivere una lettere alla famiglia del 17enne: "Parlo dal profondo del mio cuore, chiedendovi umilmente scusa per il dolore causato. Spero che anche il buon Dio mi perdoni per la ingiusta fine di un bravo e onesto ragazzo, che sicuramente non meritava tutto ciò" si legge nella lettera, scritta a mano.

Il killer pentito è Ciro Perfetto, 21 anni, quindi 19enne all'epoca dell'omicidio, già condannato all'ergastolo per l'omicidio del boss Pietro "Pierino" Esposito, ucciso il 14 novembre del 2015 ancora alla Sanità. Perfetto, insieme ai tre complici – tutti appartenenti, come detto, al clan Lo Russo – fu arrestato nel gennaio del 2017 perché ritenuto appartenente al gruppo di fuoco che, durante la stesa, colpì a morte Genny Cesarano.

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