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Gianni Lettieri: “Lascio il Consiglio comunale, De Magistris lo ha reso inutile”

L’imprenditore e capo dell’opposizione in Consiglio comunale verso l’addio a via Verdi: “Vorrei lasciare ma la gente mi chiede di restare. Ormai si decide tutto a Palazzo San Giacomo. Anche il Movimento Cinque Stelle è con De Magistris”. Su Vincenzo De Luca: “Non entro in partiti, ma voglio tenere aperto dialogo con un ottimo amministratore come lui”.,
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Gianni Lettieri è tornato praticamente a tempo pieno al suo lavoro di imprenditore. Il candidato civico a sindaco di Napoli sostenuto dal centrodestra e sconfitto da Luigi De Magistris alle passate elezioni Comunali è consigliere comunale ma, a differenza dei cinque anni precedenti, stavolta a via Verdi non s'è visto. Il motivo lo chiediamo direttamente a lui.

Dunque Lettieri che succede?
Guardi, faccio una premessa. Io in cinque anni sono costato zero alle casse del Consiglio comunale. Nemmeno il telefonino di servizio ho voluto. E costo ancora zero ai cittadini. Perché non sto andando in Aula? Nella prima consiliatura mi sono reso conto che ormai quella è una assise che serve solo a regolare le esigenze e i conflitti di questa maggioranza.

E l'opposizione?
All'opposizione non si lascia spazio e se c’è qualcosa che nasce in contrasto al sindaco e alla giunta si tenta di ‘accomodare' tutto con favori e prebende. Per cui l'idea che il Consiglio comunale curi gli interessi dei cittadini è lontana dalla realtà. È diventato un organo consultorio non obbligatorio. Oggi le decisioni sul futuro della città si prendono prima, nel chiuso delle stanze di Palazzo San Giacomo. Altro che democrazia partecipativa.

Lei non è stato eletto sindaco, qualcuno potrebbe dire che parla da deluso.
Certo. E la mia delusione risiede nel fatto che i napoletani non hanno votato. Io so che non sono contenti di questa Amministrazione, che 8 su 10 la bocciano, nonostante ciò Luigi De Magistris è sindaco di una città di quasi 1 milione di abitanti e di una area metropolitana popolosissima con 170mila voti. La maggioranza dei napoletani che si spaccano la schiena per portare avanti la famiglia non sono andati a votare. Siamo un popolo lamentoso e rassegnato.

Il suo è un addio al Consiglio comunale? Si dimette?

Fino ad oggi mi frenava la gente, le persone che mi hanno votato. Ma restare in Consiglio, gestito con le logiche di questa amministrazione è inutile e umiliante. Certo, ho la responsabilità di mantenere un filo con quanti hanno creduto nel mio progetto, aldilà della politica, oltre i partiti come ho sempre detto. Comunque sia, non rinuncerò mai e non farò mancare mai il mio impegno per i giovani di questa città. Per questo sabato 18 febbraio incontrerò quanti mi sono stati accanto in questi anni e quanti si sono candidati nelle mie civiche che, insieme, hanno raccolto più voti del Pd e di Forza Italia. Il nostro patrimonio positivo è importante per Napoli. Anzi e sui giovani voglio dire una cosa…

Prego.
Ma questa minoranza di giovani dei centri sociali occupati abusivamente mi preoccupa. Urlano: "Siamo napoletani!". E il fatto di essere napoletani significa che tutto ciò vi è dovuto? Siamo i migliori al mondo? Sicuramente, ma dobbiamo prendere coscienza dei problemi della città. Mi chiedo e chiedo ai genitori di questi ragazzi dei centri sociali che sostengono l'attuale Amministrazione: ma una volta finita questa esperienza i vostri figli che faranno? Io vorrei dire a questi genitori: impedire che i vostri ragazzi si facciano strumentalizzare da questa gente.

La critica che lei fa a De Magistris è sempre la stessa: sulle promesse non mantenute in questi 7 anni.
De Magistris si dovrebbe vergognare. Il suo mestiere è scaricare sugli altri: una volta è De Luca, una volta è Renzi, una volta il governo. Quando presentai la campagna "Apri gli occhi Napoli" e ponevo i problemi di traffico veicolare, inquinamento, costo della macchina amministrativa, welfare, criminalità, dicevano che così parlavo male della città. Ora sono tutti d'accordo con me. È un periodo che per lavoro sono più fuori che a Napoli ed ogni volta al mio rientro, che sia in aeroporto, appena fuori dal gioiello di scalo dove fortunatamente il comune non ci può mettere mano, o che sia alla stazione mi incupisco, vedo scene da terzo mondo e cosa grave una città piegata su se stessa. Una città dove camorra e spacciatori guadagnano sempre più terreno.

È chiaro anche che non è soddisfatto delle altre opposizioni in Consiglio. Che ne pensa dell'operato del Movimento Cinque Stelle al Comune?
È evidente che c'è un tacito accordo tra M5S e De Magistris. Prima sulla candidatura debole di Matteo Brambilla e ora in Consiglio questo patto di non belligeranza rimane.

Lei ha citato Vincenzo De Luca. Le voci su un suo ingresso in Campania Libera, costituenda la formazione politica del governatore campano, sono fondate?
Guardi, Enzo De Luca sta facendo un grande lavoro. Io ho coscienza di quel che fa. De Luca è un grande lavoratore, cosa che non si può dire del sindaco di Napoli. Sa governare, cosa che non si può dire del sindaco di Napoli.

E lei vuole governare con De Luca?
No, no…a me non interessano deleghe. Ho stima del presidente De Luca e se posso confrontarmi con lui lo faccio a prescindere da tutto. Io voglio che faccia bene per la mia Regione. Anzi: lui deve interessarsi sempre di più di Napoli visto che questi qui non sanno amministrare.

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