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Giovani di Torre del Greco morti nel crollo del ponte a Genova: “Niente funerali di Stato”

La decisione delle famiglie dei quattro giovani morti nel crollo del ponte Morandi a Genova. Il sindaco di Torre del Greco: “Sono vittime dello Stato, lo stato li ha uccisi. Questa è una strage di Stato”. I funerali si terranno in forma privata. Il padre di Giovanni Battiloro, il giovane videomaker scomparso con gli amici: “No ai funerali farsa, da oggi inizia la nostra battaglia affinché questo non succeda più”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Niente funerali di stato per i quattro ragazzi di Torre del Greco morti a Genova. Lo hanno richiesto a gran voce le famiglie dei quattro giovani, arrivate a Genova per il riconoscimento delle salme e alle quali ora tocca l'ingrato compito di provvedere all'ultimo saluto dei propri figli. Si terrà dunque una cerimonia privata nel comune vesuviano per salutare i ragazzi morti nel crollo del Ponte Morandi a Genova.

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"Non vogliamo i funerali di Stato, non vogliamo i funerali farsa: Matteo, Giovanni, Gerardo e Antonio torneranno a casa, i funerali si faranno domani a Torre del Greco". Questa la decisione delle famiglie dei quattro giovani, il cui ultimo viaggio inizierà domani mattina alle cinque, quando le quattro bare partiranno da Genova ed arriveranno in città nel pomeriggio. Quindi, i funerali nella Basilica di Santa Croce, a Torre del Greco, in forma strettamente privata. "Mio figlio non diventerà un numero nell'elenco dei morti causati dalle inadempienze italiane", ha detto Roberto Battiloro, padre di Giovanni, il giovane giornalista e videomaker scomparso nel crollo del ponte, "e farò in modo che ci sia giustizia per lui e per gli altri. Non dobbiamo dimenticare, non vogliamo un funerale farsa, ma una cerimonia a casa, nella nostra chiesa a Torre del Greco. È un dolore privato, non servono le passerelle. Da oggi inizia la nostra guerra per la giustizia, per la verità: non deve accadere più".

Ad alzare la voce è stato anche il sindaco del comune torrese, Giovanni Palomba, anch'egli a Genova assieme alle famiglie di Giovanni Battiloro, Matteo Bertonati, Gerardo Esposito ed Antonio Stanzione, quattro delle quasi quaranta vittime causate dal crollo del Ponte Morandi. "Sono vittime di Stato, è una strage di Stato, lo Stato li ha uccisi", ha detto il primo cittadino di Torre del Greco. Ricostruita, intanto, la dinamica che ha portato alla morte dei quattro ragazzi: l'automobile su cui viaggiavano, una Volkswagen Golf di colore grigio, sarebbe rimasta impigliata nei cavi di un giunto franato in seguito al cedimento. A quel punto, l'automobile è stata travolta da una pioggia di massi di cemento, che non ha lasciato scampo ai quattro giovani, con la vettura rimasta in sospensione per ore.

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