Giudice e carabiniere positivi al coronavirus, chiusi 3 piani del Tribunale di Napoli
Un magistrato dell'ufficio gip del Tribunale di Napoli è risultato positivo al coronavirus nelle scorse ore. Il presidente Elisabetta Garzo ha disposto che nella giornata di oggi, 5 maggio, tutto il personale in servizio nei piani 11, 12 e 13 della Torre B del centro direzionale dovrà tornare a casa per consentire la sanificazione; chi ha avuto stretti contatti col giudice risultato contagiato è stato invitato a contattare il proprio medico per i controlli del caso. Positivo anche un carabiniere che invece lavora in Procura, nella squadra di polizia giudiziaria di un pm.
Dal 27 aprile scorso l'accesso al Tribunale di Napoli è controllato col termolaser: a chiunque viene misurata la temperatura per individuare casi sospetti. Il giudice ha lavorato nell'ufficio gip per tutta la settimana scorsa, quindi presumibilmente si tratta di un caso asintomatico, che non aveva sviluppato nemmeno il sintomo della febbre. Ieri non si è presentato al lavoro, segnalando di essere risultato positivo al coronavirus.
Già nella giornata di ieri c'era stato il blocco di tutte le attività nei locali abitualmente frequentati dal magistrato ed era partita una prima sanificazione, che è andata avanti anche oggi. L'Asl, parallelamente, sta ricostruendo la rete di contatti del giudice per individuare i potenziali contagiati e procedere con i test. Un primo caso c'era stato agli inizi di marzo.
I giudici chiedono test sierologici
La giunta dell'Anm (Associazione Nazionale Magistrati), guidata dal presidente Marcello Amura col segretario Marcello De Chiara, esprimendo preoccupazione per i due casi di positività negli uffici giudiziari di Napoli, ha chiesto che il personale venga sottoposto ai test seriologici; la risposta è arrivata nel pomeriggio: gli esami sono stati predisposti. Nella nota precedentemente diffusa, l'Anm sostiene che è ormai "innegabile l’esistenza di una precisa correlazione tra la perdurante diffusione del contagio e l’esercizio delle funzioni giudiziarie.
Non è un caso che ciò sia avvenuto nell’ufficio gip e nella Procura della Repubblica, proprio in quegli uffici che richiedono la continuativa presenza di magistrati e personale ausiliario onde assicurare pronta risposta alla mai attenuata domanda di giustizia della collettività.
A pochi giorni dall’inizio della cosiddetta fase 2, è perciò certamente giustificato lo sgomento dei magistrati che, pur costretti ad operare in condizioni non adeguate al rischio su di loro incombente, ancora oggi vedono non riconosciuta la propria condizione di categoria a rischio. Se si vuole evitare che l’imminente completa riapertura del Tribunale determini un incontrollabile e drammatico aggravamento della situazione epidemiologica è assolutamente necessario procedere nelle prossime ore ad una completa mappatura, mediante test sierologici del personale giudiziario ed amministrativo degli uffici giudiziari napoletani, dando assoluta priorità a quello delle sezioni direttamente colpite dalle nuove registrate positività".