Gli studenti del Ferraris di Scampia: “Fumi tossici e vandali, siamo reclusi a scuola”
Aria impregnata da un forte odore di bruciato, aree esterne inagibili e giovani costretti quasi ad essere "detenuti" nella propria scuola. Questo lo scenario dell'Istituto Tecnico Industriale "Galileo Ferraris" di Scampia, nella periferia nord di Napoli. I ragazzi, esasperati, si sono rivolti a Fanpage.it per far conoscere la loro situazione, confermata poi anche dal dirigente scolastico dell'istituto, Saverio Petitti. Il problema è quello della "pacifica" convivenza con il campo rom che si trova proprio al "confine" con l'istituto: continui atti vandalici, furti e incendi di rifiuti sono in costante aumento nell'ultimo periodo, con il risultato che gli studenti di fatto vivono la quotidianità scolastica in maniera simile ad una sorta di carcere.
"L'aria è spesso irrespirabile a causa degli incendi di rifiuti di vario tipo", ha spiegato A.B., studente della quarta classe a Fanpage.it, "e siamo anche costretti a volte a cambiare classe, a causa della forte puzza che arriva da questi roghi tossici". Anche i furti sembrano essere una vera e propria piaga, in particolare per quanto riguarda i tombini esterni, particolarmente gettonati perché fatti di materiali d'acciaio che poi possono essere fusi e rivenduti. Ma mancando loro, l'area diventa inagibile, costringendo così i ragazzi per motivi di sicurezza a restare all'interno della struttura scolastica.
"Purtroppo la palestra interna da sola non basta", ha spiegato a Fanpage.it il dirigente scolastico dell'istituto, Saverio Petitti, "perché il nostro istituto comprende oltre duemila studenti. E così i ragazzi devono rinunciare spesso alle attività sportive, che gli spetterebbero di diritto". Ma non è l'unica problematica con cui fare i conti. Spesso infatti, ha spiegato Petitti, vengono prese di mira le automobili dei docenti, vandalizzate. "Purtroppo, non riusciamo a mediare con loro, e nonostante le nostre denunce alle attività competenti la situazione è quella attuale. Siamo in attesa che la Città Metropolitana sostituisca i tombini, e che le videocamere di sorveglianze, che sono state rotte, vengano riparate". Ma si tratta di interventi provvisori e non definitivi. "Purtroppo anche le forze dell'ordine, più di raccogliere le nostre denunce, altro non possono fare".