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San Gennaro, alle 11.22 si scioglie il sangue. Sepe: “Basta camorra”

È avvenuto il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro, patrono di Napoli. Una folla di fedeli si è riunita nella cattedrale di Napoli dove il cardinale Crescenzio Sepe, ha celebrato la liturgia.
A cura di Angela Marino
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Si è ripetuto alle 11 e 22 il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro. Al termine della messa l'annuncio ai fedeli. Le ampolle sono state poi mostrate ai presenti, che hanno applaudito il miracolo, poi portate sul sagrato della Chiesa per l'omaggio dei fedeli assiepati in via Duomo. "A onor di cronaca – ha detto il cardinale Sepe – devo dire che non si è sciolto adesso, ma prima, quando insieme ai vescovi, al sindaco e al governatore abbiamo aperto la cassaforte, ho preso l'ampolla in mano ed era tutto completamente sciolto".Una folla di fedeli era raccolta nel Duomo di Napoli, dove stamattina il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, ha proceduto alla celebrazione eucaristica. Presente anche  il neo presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Il governatore eletto il 31 maggio scorso, è seduto sul transetto del Duomo accanto al sindaco di Napoli Luigi de Magistris, a pochi metri dall'ampolla contenente il sangue del Martire e Santo patrono della città. Autorità civili e militari affollano le prime navata centrale del Duomo gremito di fedeli. Piena anche la piazza antistante la Cattedrale, dove è montato un maxischermo.

Dalle 9 e 30 alle 12.30 e dalle 16 e 30 alle 18 e 30 avrà luogo la venerazione delle reliquie. La santa messa sarà celebrata alle 10, alle 12 e alle 18 e 30. La liquefazione del sangue del santo patrono di Napoli ricorre tre volte: il 19 settembre, giorno in cui è datata la decapitazione del santo; il primo sabato di maggio, in ricordo della prima traslazione delle reliquie dal cimitero di Pozzuoli a Napoli; il 16 dicembre, nell'anniversario dell'eruzione del Vesuvio nel 1631, che secondo la leggende si sarebbe interrotta grazie alle preghiere del santo. Per i festeggiamenti in onore del santo patrono di Napoli è previsto un ricco programma di iniziative nel centro storico.

Sepe: "Basta sangue di camorra"

"Proprio in questo giorno di festa in cui tutti, e non solo a Napoli, testimoniamo la nostra profonda devozione al Martire Gennaro, vogliamo gridare con forza: basta sangue per le nostre strade e in tante case, basta violenza, basta dolore, lutto, basta morti innocenti, basta naufraghi e cadaveri di quanti cercano, coraggiosamente ma troppo spesso tragicamente, libertà, pane e futuro". Lo ha detto l'arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, nell'omelia pronunciata in occasione delle celebrazioni di San Gennaro nel Duomo di Napoli. "Ci stiamo abituando tristemente purtroppo – ha aggiunto – alle immagini dei telegiornali, alle foto e agli articoli dei giornali, alle centinaia di persone che muoiono ogni giorno nelle traversate verso la vita. Dobbiamo constatare che stanno prendendo corpo l'indifferenza e il cinismo di tanti, ma non possiamo restare inerti, abbiamo il dovere di assumerci le nostre responsabilità".

"La sete del necessario – ha spiegato l'arcivescovo – porta taluni a cercare fonti avvelenate, come la violenza e la turpe offerta di un reddito facile, con la conseguente caduta di valori per cui la vita diventa arida e priva di senso". Ma "la delinquenza e la violenza non prevarranno, le molte seti non fanno di Napoli un deserto" – ha continuato Sepe – "Bisogna essere vigilanti e operosi – ha aggiunto il cardinale Sepe – perché Napoli faccia onore alla sua storia e sia sempre più bella e accogliente". Rispetto a tale impegno, ha assicurato l'arcivescovo, "la Chiesa di Napoli vuole essere sempre più, secondo la bella immagine di San Giovanni XXIII, la vecchia fontana del villaggio presso la quale tutti possono abbeverarsi".

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