Ha in casa un arsenale da guerra, per non farsi scoprire ingoia la chiave del deposito
La perquisizione era già iniziata, questione di qualche minuto e i carabinieri gli avrebbero chiesto cosa ci fosse nel deposito. E così Gabriele D'Addio, ex titolare di un'armeria di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, ex consulente della Procura e collezionista di armi, ha tentato il tutto per tutto: ha provato a scappare e, mentre cercava di guadagnare tempo, anche ad ingoiare la chiave. Ma anche questo stratagemma si è rivelato vano e i militari hanno scoperto cosa aveva da nascondere: un arsenale composto da fucili, pistole, sciabole e un mitra.
L'uomo è stato arrestato per detenzione di armi e munizioni comuni e da guerra e per ricettazione. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Capua erano arrivati alla sua abitazione durante indagini su alcuni furti in abitazione. Hanno perquisito diversi appartamenti, fino ad arrivare a quello in cui abita il 63enne, a Santa Maria Capua Vetere, e hanno cominciato l'ispezione alla ricerca di elementi utili per le indagini e di refurtiva. Hanno individuato il deposito e gli hanno chiesto dove fosse la chiave, ma l'uomo ha provato a ingoiarla per non far controllare cosa ci fosse all'interno. Quello non era però l'unico nascondiglio nell'abitazione: altre armi erano in un soppalco e in delle intercapedini ricavate tra le mura, accessibili da una botola.
Complessivamente i militari hanno sequestrato 4 fucili, un mitragliatore, 3 pistole mitragliatrici, 11 pistole, 3 pistole lanciarazzi, un proiettile da mortaio, 20 chili di polvere pirica, 57 tra pugnali e baionette, 3 sciabole, 299 caricatori, un silenziatore e migliaia di proiettili di vario calibro, oltre a parti e ricambi di armi e strumentazione per ricarica di munizionamento e per la modifica. D'Addio era stato già arrestato nel 2010 insieme alla moglie per detenzione di armi. Il 63enne è stato rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.