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Ha una pistola con matricola abrasa in casa: arrestato candidato sindaco di Albanella

La Dia di Salerno ha arrestato l’imprenditore Pasquale Mirachi, candidato sindaco ad Albanella, nel Cilento, alle elezioni di domenica 26 maggio. Le forze dell’ordine hanno rinvenuto, nella sua abitazione, una pistola con matricola abrasa: la perquisizione è scattata nell’ambito dell’inchiesta sul voto di scambio che ha travolto il Comune di Agropoli.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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La Direzione investigativa antimafia di Salerno, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, ha arrestato l'imprenditore Pasquale Mirachi, candidato sindaco ad Albanella, comune del Cilento, alle prossime elezioni amministrative di domenica 26 maggio. Gli uomini della Dia hanno perquisito l'abitazione e l'allevamento di proprietà dell'imprenditore, rinvenendo in casa una pistola con matricola abrasa. Mirachi, a capo della lista civica "ViviAmo Albanella", è stato così arrestato per detenzione di arma da sparo clandestina.

Mirachi coinvolto nell'inchiesta per voto di scambio ad Agropoli

Le perquisizioni della Direzione investigativa antimafia di Salerno nelle proprietà dell'imprenditore cilentano sono scattate nell'ambito dell'inchiesta che la Dia ha aperto per voto di scambio nella vicina Agropoli e che vede indagati l'attuale sindaco Adamo Coppola e l'ex primo cittadino Franco Alfieri, candidato sindaco a Capaccio-Paestum. Qualche giorno fa vennero perquisiti anche gli uffici del Comune di Agropoli e lo studio legale e l'abitazione dell'ex sindaco Alfieri: l'ipotesi degli inquirenti è quella di scambio elettorale politico-mafioso. Alfieri, quando era in carico, avrebbe ricevuto richiesta di posti di lavoro da parte del clan Marotta, attivo nella Piana del Sele: nel 2018, poi, il neo sindaco Coppola avrebbe ricevuto pressioni e minacce per i suddetti posti di lavoro. Franco Alfieri, quando era primo cittadino di Agropoli, divenne tristemente noto nel novembre del 2016 per il cosiddetto caso delle fritture di pesce: il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, di cui Alfieri è un fedelissimo, gli fece pressioni per portare voti al Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016.

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