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“Ho fatto una cazzata, mi arrendo”: la resa di Giulio Murolo, il killer di Secondigliano

Giulio Murolo, l’autore dei 4 omicidi di Secondigliano alla vista delle forze dell’ordine ha alzato le mani e si è consegnato alle forze dell’ordine ammettendo le sue colpe dopo aver chiamato egli stesso il 113. Ammanettato e subito portato in questura dove è sotto interrogatorio.
A cura di Redazione Napoli
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"Ho fatto una cazzata, sono disarmato, non sparate, mi arrendo": Giulio Murolo, il killer di Secondigliano, autore di quattro omicidi, ha affermato così davanti alle forze dell'ordine armate di tutto punto, sul pianerottolo di casa per arrestarlo. L'uomo ha ucciso il fratello, la cognata, un capitano della Polizia Municipale, ha ammazzato un passante e ferito due esponenti delle forze dell'ordine, un agente è in gravi condizioni. Il killer, 48 anni, infermiere all'ospedale Cardarelli, era conosciuto come persona tranquilla ma con una forte passione per le armi, tant'è che le forze dell'ordine gli hanno trovato a casa una vera e propria santabarbara. Murolo è arreso chiamando egli stesso il 113, "sono quello del casino di Miano". L'operatore del pronto intervento lo ha tenuto al telefono per quasi un'ora e l'ha convinto ad arrendersi senza impugnare nuovamente le armi.

L'omicida di Secondigliano ora sotto interrogatorio

Giulio Murolo, autore dei 4 omicidi di Secondigliano non ha problemi psichici o malattie pregresse. "Stiamo cercando con grande difficoltà a dare una spiegazione razionale a una vicenda che di razionale non ha niente", ha detto il questore di Napoli Guido Marino in conferenza stampa. Il questore ha tributato gli onori dovuti alle forze dell'ordine, poliziotti e carabinieri "che hanno dato una risposta corale"; fondamentale, ha spiegato, il ruolo dell'operatore del 113 che ha ricevuto la chiamata dell'uomo e il Reparto Volo della polizia che ha individuato l'obiettivo.

Strage di Secondigliano: i nomi dei morti e dei feriti

Le quattro vittime della strage avvenuta nel pomeriggio a Napoli, a opera di Giulio Murolo, sono Francesco Bruner, 50 anni, capitano della Polizia Municipale di Napoli e per sua sfortuina vicino di casa dell'omicida; il fratello dell'omicida, Luigi Murolo di 52 anni, la cognata Concetta Uliano di 51 anni e Luigi Cantone, passante 59enne di professione fioraio, la cui unica colpa è stata quella di trovasi in zona con lo scooter. I feriti sono: l'ispettore di polizia Cristoforo Cozzolino, in servizio presso il Commissariato di Secondigliano ferito alle braccia; l'assistente capo Umberto De Falco, in servizio all'Upgsp, ferito all'addome e a un orecchio; il carabiniere scelto Luigi Christian Infante, in servizio al X Reggimento Campania, ferito alla mano destra e alla coscia e caviglia sinistra; il vigile urbano 64enne Vincenzo Cinque, vicino di casa dell'omicida, in servizio all'Infortunistica stradale, ferito al collo e al torace e attualmente ricoverato in Rianimazione; Salvatore Michele Varriale, passante 24enne ferito di striscio alla testa e Luigi Capasso, passante di 74 anni, ferito al braccio.

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