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I funerali del poliziotto Pasquale Apicella in diretta. Le lacrime della moglie Giuliana

Si sono tenuti alle 11 di oggi, 8 maggio, i funerali di Lino Apicella, il poliziotto napoletano morto durante un inseguimento la notte del 27 aprile scorso. La cerimonia è stata trasmessa in diretta su Facebook dalla pagina della Polizia di Stato e da quella del Ministero Cristiano Secondigliano. Sul luogo dell’incidente l’omaggio di Carabinieri e Guardia di Finanza.
A cura di Nico Falco
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Oggi 8 maggio, alle ore 11, c'è stato l'ultimo saluto per Pasquale Apicella, l'agente scelto del commissariato di Secondigliano morto la notte del 27 aprile scorso a Napoli durante un inseguimento, quando l'Audi A6 di una banda di criminali in fuga si è schiantata contro la volante che il poliziotto stava guidando. I funerali solenni si tengono nella Chiesa Cristiana Evangelica di Secondigliano. La funzione è stata trasmessa in diretta via Facebook sulla pagina Ministero Cristiano Secondigliano e su quella della Polizia di Stato.

In chiesa, abbracciata al feretro, la moglie Giuliana. Presenti, tra le autorità, il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, il ministro dell'Interno Giuliana Lamorgese e il Capo della Polizia Franco Gabrielli. Contemporaneamente due pattuglie della Guardia di Finanza e due dei Carabinieri sono sul luogo dell'incidente per deporre una corona.

L'amico di Lino: "Hai reso tutti noi migliori"

Il primo intervento è quello del collega Marco Carato. "Lino mi conosceva molto bene. Sono stato con lui in molti posti. Eravamo, siamo e saremo sempre più di due fratelli. Era una parte del mio cuore, un pezzo grande della mia vita che mi è stato portato via. Abbiamo condiviso tutto. Lino era un'anima buona, gentile, simpatica, altruista, sempre al servizio del prossimo. Ed è proprio questa ultima caratteristica che ce lo ha portato via. Lui due cose amava più della sua vita: la sua famiglia e il suo lavoro da poliziotto.

Da cittadino italiano, da fratello, da padre, da tutti noi, gli dico grazie. Grazie di tutto, grazie di esserci sempre stato, di aver reso le nostre vite più felici, soprattutto col tuo sorriso contagioso. È stato un piacere e un onore stare al tuo fianco in tutti questi anni. Continua a starci vicino da lassù, sarai il nostro angelo custode. La vita può allontanarci, ma l'amore per te continuerà sempre. Ciao, fratello mio".

Il sacerdote: "Nostro impegno prenderci cura di Giuliana e dei figli"

Subito dopo è la volta di don Ciro Russo, parroco della chiesa di Marano frequentata dalla moglie. "Un giorno Giuliana si presenta per farmi conoscere il suo bambino e l'uomo che ha accanto, Lino. Oggi raccogliamo l'impegno di prenderci cura di Giuliana, dei suoi bambini. In questo momento io chiedo a tutti voi di unirci. Questo momento passerà, questo dolore resterà nel cuore e nella vita di tanti di noi. Auguriamoci che non alimenti rabbia, ma il desiderio di vivere una vita migliore. Io ti ringrazio, carissima Giuliana, che mi hai voluto in questa chiesa per condividere questi pensieri. Ho incontrato in questi anni una persona molto bella, perché la sua vita era una vocazione all'amore verso i genitori, verso di te, i figli, la divisa e la Patria. Ringrazio il Signore per questo dono".

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Il questore Giuliano: "Giuliana, dì ai bimbi che sono figli di un eroe"

Nel suo intervento il Questore di Napoli, Alessandro Giuliano, si è rivolto ai genitori e alla moglie di Apicella. “Nulla potrà compensarvi per questa perdita, ma non sarete mai soli e spero ci considererete come la vostra famiglia. Non conoscevo Lino ma ho ascoltato le parole di chi gli ha voluto bene. Mi hanno parlato del suo passato di atleta e del suo amore per il lavoro di poliziotto. Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola. Questa frase, attribuita a Giovanni Falcone, Lino se l'era fatta scrivere sulla pelle, tanta era la sua passione.

Se vostro figlio è avvolto nel Tricolore è perchè voi due avete fatto un buon lavoro. Caro Gennaro – ha detto, rivolgendosi al padre – lei mi ha raccontato che, quando esprimeva preoccupazione, Lino le rispondeva: tu pensa a fare le ceramiche, io a fare ‘o guardio. Ma se Lino era così è anche merito vostro. Siate orgogliosi di voi stessi oltre che di lui. Carissima Giuliana, non esiste una parola che possa consolarti in questo momento e purtroppo dovrai essere tu a spiegare perché hanno subito questa gravissima ingiustizia. Ma quando saranno più grandi raccontagli che il papà era felice. Dì loro che il papà contribuiva a rendere questo mondo migliore. Dì loro che sono figli di un eroe”.

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Le sorelle: "Torneremo ad essere una grande quercia"

Durante la funzione è stata letta la lettera delle sorelle. "Nostro fratello Lino, non sappiamo da dove iniziare. Lino, amore nostro, perché tra noi non esisteva il bene ma l'amore. Hai sempre detto che noi tre insieme eravamo una forza, che nulla ci sarebbe stato impossibile. Eri molto critico, ma solo perché volevi che tutto fosse perfetto. Non possedevamo grandi ricchezze, ma la vera ricchezza era nel nostro animo e nei sorrisi. Sempre insieme, come un unico sorriso, sia nell'anima sia nel cuore.

Hai dato molto per noi, eri sempre disponibile per amici e parenti. Oggi siamo qui come una grande quercia con un ramo spezzato da una tempesta che non ne ha causato la caduta ma l'ha indebolita. Se oggi non è caduta è per l'amore che hai avuto sempre per noi. Tutti dicono che il tempo guarisce il dolore, ma chi lo dice forse non ti ha conosciuto. Questo non è un addio ma un arrivederci. Ci rivedremo, e con la tua ironica ci dirai: “V'aggia aspetta' ancora? C'avite miso tutto ‘sto tiempo?”. E torneremo una quercia".

L'intervento del pastore Michele Passaretti, presidente della Consulta Evangelica, letto sull'altare. “A nome della chiesa e della consulta evangelica giunge il cordoglio e la preghiera di tanti che provano a identificarsi nel dolore della moglie e dei genitori. Sarei voluto essere presente con altri pastori e credenti per sostenervi, purtroppo le condizioni generali di emergenza non lo consentono. La nostra preghiera a Dio è che la fede sostenga i cuori di tutti i familiari di Pasquale e benedica soprattutto i suoi bambini. Preghiamo affinché chi porta una divisa e svolge un servizio per lo stato sia protetto e salvaguardato”.

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Pasquale Apicella, per tutti "Lino", era sposato e aveva due figli, l'ultima nata a gennaio scorso. Appassionato di tatuaggi e molto legato alla sua famiglia, viveva nella provincia di Napoli. Da dicembre era stato trasferito nel commissariato di Secondigliano, prima aveva lavorato a Scampia e prima ancora aveva prestato servizio a Roma e a Milano.

La notte del 27 aprile era intervenuto in supporto ai colleghi del commissariato San Carlo Arena che erano alle calcagna di una banda di ladri che aveva tentato un furto in una banca di via Abate Minichini. I criminali avevano speronato la prima volante e imboccato contromano via Calata Capodichino a folle velocità, colpendo l'automobile guidata da Apicella; l'agente scelto era morto sul colpo, il collega era rimasto ferito in modo non grave. I ladri sono stati tutti arrestati: tre di loro, che erano nell'automobile, sono accusati di omicidio volontario, mentre il quarto, rimasto nei pressi della banca e scappato a piedi, di favoreggiamento.

Il presidente della Municipalità Moschetti: "Lino era uno di noi"

Maurizio Moschetti, presidente della Municipalità 7 di Napoli (Miano, Secondigliano, San Pietro a Patierno) ha affidato a Facebook il suo ricordo. "Lino Apicella non era soltanto un ottimo Agente della Polizia Di Stato, ma un giovane cresciuto a Miano, che aveva frequentato le nostre scuole, la Tito Lucrezio Caro, proprio di fronte casa mia. Questa notte, con Giuseppe Scala e Daniela Riccio abbiamo ripercorso gli ultimi contatti telefonici, ce ne sono diversi.

Ne cito due in particolare, a Febbraio ci aveva chiesto di sistemare le giostrine del "Parco Mianella" per dare la possibilità ai tanti bambini di Miano di poter avere uno spazio dove poter giocare, invece pochi giorni prima della tragedia si era reso disponibile per portare degli alimenti ad una famiglia in condizioni economiche disperate. Questo era Lino Apicella, un'anima pura. A nome della Municipalità che presiedo, abbraccio la Moglie, i piccoli Figli, il Papà, la Mamma, le Sorelle e spero, prima che scada il mio mandato, di poter riqualificare nonché dedicargli il parchetto di Miano a cui Lino tanto teneva".

Di Maio: "Pasquale Apicella era un eroe, vicini alla famiglia"

"Oggi a Secondigliano l'ultimo saluto all'agente scelto Pasquale Apicella – scrive su Facebook Luigi Di Maio, ministro degli Esteri – C'è tanto dolore per la sua morte, una tragedia che ha scosso l'intero Paese. Pasquale ci ha lasciati da eroe, mentre stava tentando di sventare una rapina. Alla famiglia la vicinanza del governo e di tutto il popolo italiano".

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