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Il centro di Napoli invaso dalla droga: 22 ordinanze eseguite all’alba

Un blitz dei carabinieri è scattato all’alba di questa mattina a Napoli: in manette sono finite 15 persone con l’accusa di traffico di sostanze stupefacenti. I soggetti arrestati facevano parte di un sodalizio criminale che gestiva le piazze di spaccio del quartiere Mercato e riforniva clan camorristici di Napoli e provincia.
A cura di Valerio Papadia
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Maxi operazione antidroga quella scattata all'alba di oggi a Napoli e operata dai carabinieri del Comando Provinciale, che hanno dato esecuzione all'ordinanza per 22 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, porto e detenzione illegale di armi e utilizzo di documenti di identità contraffatti. Le misure cautelari sono state ordinate dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea: sono state arrestate 15 persone. Tra i 22 destinatari dell'ordinanza figurano i broker internazionali che rifornivano di sostanze stupefacenti i clan camorristici di Napoli e della provincia e soggetti facenti parte di un sodalizio criminale che gestiva le piazze di spaccio del quartiere Mercato, nel cuore di Napoli, tra il centro storico e il porto. Le indagini erano partite dall'ottobre 2015, nel corso delle varie operazioni sono stati sequestrati quasi 3 chilogrammi di cocaina e denaro contante. Gli investigatori hanno ricostruito tre canali di approvvigionamento della droga, riconducibili a narcotrafficanti napoletani che negli anni sono diventati punti di riferimento internazionale per il narcotraffico e che sono attualmente latitanti, capaci di spostare enormi quantitativi di droga senza legarsi a un singolo clan. Gli arrestati sono stati tradotti in carcere in attesa degli interrogatori di garanzia, che si terranno nei prossimi giorni. Tra i destinatari c'è anche Ettore Bosti, "Ettoruccio ‘o russo", figlio di Patrizio Bosti, storico capoclan del Vasto, mentre tra i broker individuati figurano Raffaele Imperiale, da tempo rifugiatosi negli Emirati Arabi, e Bruno Carbone.

La figura del broker è ormai fondamentale nella malavita organizzata, per tenere aperti diversi canali in modo da non rimanere sforniti nel caso una delle vie di importazione della droga venga bloccata. A Fanpage.it ne aveva parlato il tenente colonnello Giuseppe Furciniti, comandante del Gico della Guardia di Finanza di Napoli.

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