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Il Chiostro di Santa Chiara vittima dei vandali: “Serve aiuto di Istituzioni e cittadini”

La denuncia del consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli: “È un peccato che questo luogo sia preso continuamente di mira dai vandali che deturpano tutte le strutture con scritte volgari, offensive o semplicemente stupide.
A cura di Ida Artiaco
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Esterno del Chiostro di Santa Chiara a Napoli
Esterno del Chiostro di Santa Chiara a Napoli (Facebook).

Tra i monumenti più belli e caratteristici di Napoli c'è il Chiostro di Santa Chiara, nel cuore del centro storico cittadino. Peccato che "sia preso continuamente di mira dai vandali che deturpano tutte le strutture con scritte volgari, offensive o semplicemente stupide". La denuncia arriva direttamente dalla pagina Facebook del consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli a testimonianza del degrado in cui versa uno dei luoghi simbolo della città partenopea e meta obbligata di curiosi e turisti.

Per riportare a nuova vita questo sito ricco di storia e bellezza, secondo Borrelli, serve prima di tutto l'intervento delle Istituzioni ma anche l'aiuto dei cittadini "che dovrebbero segnalare gli atti di vandalismo quando si stanno compiendo e le punizioni devono essere proporzionate ai danni creati che, anche dal punto di vista economico, sono ingenti. Solo unendo gli sforzi di chi ha a cuore le sorti dei nostri monumenti e, quindi, della nostra città possiamo vincere la guerra contro chi la deturpa", ha sottolineato il consigliere regionale. Un po' come è accaduto qualche giorno fa quando un lettore di Fanpage.it ci ha inviato le foto del degrado che accoglie i turisti a pochi passi dal Lungomare di Napoli.

Nell'immediato, secondo Borrelli, bisognerebbe dotare l'area di un adeguato sistema di videosorveglianza per incastrare gli incivili, oltre a inserire anche il Chiostro di Santa Chiara nel piano "Monumentando", per favorirne un radicale restauro. E apre anche al finanziamento dei privati. "Il progetto che prevede l'intervento dei privati che pagano le spese per i restauri in cambio della pubblicità è criticato – ha concluso – ma, viste le scarse risorse a disposizione, non ci sono altre soluzioni valide".

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