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Covid 19

Il Comune di Napoli senza personale, cittadini esasperati: “Fila di 4 ore per un certificato”

Poco personale, sportelli chiusi, file interminabili. La macchina del Comune di Napoli fatica a riprendersi dopo lo stop forzato imposto dal Coronavirus. Molti dipendenti sono ancora a casa in smart working. Problemi che investono anche gli sportelli aperti al pubblico, come quelli anagrafici alla III Municipalità di Stella-San Carlo. “Qui – racconta un cittadino – file di 4 ore per avere uno stato di famiglia. Un solo dipendente per le pratiche anagrafiche. Il protocollo per la fila consiste in una persona che segna i nomi su un foglietto e periodicamente esce a chiamarli a voce”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Poco personale, sportelli chiusi, file interminabili. La macchina del Comune di Napoli fatica a riprendersi dopo lo stop forzato imposto dal Coronavirus. Molti dipendenti sono ancora a casa in smart working, nonostante la Fase 2 sia iniziata da più di un mese, perché solo questa settimana sono stati aggiudicati i primi bandi per l'acquisto di Dpi e altri presidi sanitari, mentre circa 500 dipendenti resteranno a casa fino ad agosto, probabilmente, tra i quali le maestre d'asilo e i bidelli delle scuole d'infanzia, senza poter fare neanche il lavoro agile. Problemi che investono anche gli sportelli aperti al pubblico, come quelli anagrafici alla III Municipalità di Stella-San Carlo all'Arena. “Qui – racconta un cittadino – file di 4 ore per avere uno stato di famiglia”.

“Una fila di 4 ore per uno stato di famiglia”

Il rilascio del certificato per un cittadino della III Municipalità si è trasformato in un calvario. “In un primo momento – racconta – mi ero recato nella sede di via Lieti, dove però mi hanno spiegato che non si fanno più queste pratiche. Lì mi hanno indirizzato invece allo sportello di via Santi Giovanni e Paolo, senza dirmi, però, che i giorni di ricevimento erano solo il martedì e il giovedì mattina. Quindi la prima volta ci sono venuto inutilmente. Una volta arrivato nell'orario giusto, ho trovato un solo dipendente che fa le pratiche relative all'anagrafe. Il protocollo per la fila consiste in una persona che segna i nomi su un foglietto e periodicamente esce a chiamarli a voce. Informazioni che ho dovuto raccogliere sul posto, oralmente, perché non ho trovato alcun avviso. Non so di chi sia la colpa, ma è assurdo – conclude – che in nome dell'emergenza Covid19 si creino assembramenti che penalizzano utenti e lavoratori”.

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