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Il Comune ordina: vietato esporre agnelli e capretti in macelleria, sono traumatizzanti

L’ordinanza, firmata dall’assessore Roberta Gaeta, entra in vigore a pochi giorni dalla Pasqua: stop agli animali morti esposti in strada o nelle vetrine di macellerie e supermercati.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Stop agli animali morti esposti in strada o nelle vetrine di macellerie e supermercati. Il Comune di Napoli ha emanato quest'oggi un'ordinanza che vieta l'esposizione pubblica degli animali macellati, e che dunque dovranno essere conservati solo nelle apposite celle frigorifere. Un'ordinanza voluta per preservare il pubblico decoro, nonché evitare possibili "traumi" ai minori.

L'ordinanza porta la firma di Roberta Gaeta, assessore alle Politiche Sociali con delega alla Tutela della Salute e degli Animali del comune di Napoli. Un'ordinanza che dunque "tutela" dalla pubblica esposizione i corpi di ovini, caprini ed altri animali macellati, interi o in quarti, anche se scuoiati, eviscerati o decapitati, e delle rispettive teste. Ovviamente, le carni potranno invece essere normalmente conservate secondo le normative di igiene alimentare vigenti, e dunque nelle apposite celle frigorifere.

"L'interesse e la sensibilità nei confronti degli animali a cui dobbiamo tanto, sono notevolmente aumentate", ha spiegato l'assessore Roberta Gaeta, che ha firmato l'ordinanza odierna. "Vedere oggi capretti ed agnelli scuoiati, con gli occhi vitrei, appesi a testa in giù nelle vetrine delle macellerie è uno spettacolo che a molti fa male e soprattutto ai più piccoli. E' nei piccoli gesti che si misura la sensibilità di una collettività ed è per questo che questa Amministrazione con un'ordinanza ha vietato l'esposizione delle carcasse intere", ha aggiunto ancora l'assessore Gaeta.

Un'ordinanza la cui entrata in vigore arriva a pochi giorni da Pasqua, una delle festività religiose che più di tutte "prevede" l'abbattimento di animali da macello, ed in particolare i capretti, che spesso vengono esposti pubblicamente e nelle "peggiori" condizioni, tanto da risultare traumatici per grandi e piccini, quando si trovano ad incrociare le vetrine delle macellerie nonché quelle dei supermercati.

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