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Il documentario su Gigione è di interesse culturale: lo dice il Ministero

Il Mibact attribuisce lo status di “opera d’interesse culturale” al documentario ‘Essere Gigione’ di Valerio Vestoso, incentrato sulla vita di Luigi Ciaravola, il noto cantante di piazza che spopola sulle tv locali e nelle feste di paese.
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Gigione? Il cantante di piazza? Quello della "Campagnola", del "Ballo ddo' cavallo", del "Gelatino, al gusto di panna, pistacchio e cioccolato?" È d'interesse culturale, dice il Mibact, il Ministero dei Beni Culturali che periodicamente appone il ‘marchio' ai film, ai documentari e ai cortometraggi che ne fanno richiesta. La notizia arriva dal regista del documentario, Valerio Vestoso, 28 anni che su Facebook, candidamente, annuncia: "Il documentario "Essere Gigione" ha ottenuto l'Interesse Culturale da parte del MiBACT. È un passo irrilevante per l'umanità, ma una conquista significativa per chi ha deciso di supportarmi in questa folle avventura". Lo dice, Vestoso, incurante di ciò che sarebbe poi accaduto: un tam-tam sui social network e una opinione comune: perché Gigione, da Boscoreale con furore, dovrebbe essere assimilato a opere rilevanti di tipo culturale?

Chi è Luigi Ciaravola, in arte Gigione

Anzitutto occorre un passo indietro. Luigi Ciaravola, in arte Gigione conosciuto ai più non solo per le feste di piazza nei paesi del Sud – dalla Campania al Lazio all'Abruzzo, dal Molise alla Calabria, dalla Basilicata alla Puglia – ma anche e soprattutto per le interminabili trasmissioni televisive con il meglio della sua discografia, è ormai entrato a pieno titolo nel ‘trash' partenopeo in onda sulle emittenti private. E così Vestoso, ha pensato bene di raccontare quella che definisce "l'incredibile storia" di Gigione tra le province di Napoli, Benevento e Roma, ottenendo, attraverso la sua produzione (Capetown srl, specializzata nel lancio di idee giovani) il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La sinossi è avvincente: "Provate a compiere un esperimento. Recatevi in un qualsiasi paesino campano, abruzzese, molisano, lucano, laziale, e fate girare voce che l’indomani nella piazza centrale si esibirà Laura Pausini. Non si presenterà nessuno. Ora fate in questo modo: riferite alle stesse persone che tra una manciata d’ore ci sarà un concerto di Gigione. In pochi minuti una diaspora di gente occuperà la piazza, mandando in tilt le strade collaterali straripanti di auto in coda. Almeno dieci bancarelle di souvenir, zucchero filato e frittura di pesce, si disporranno lungo il perimetro che circonda il palco…".

L'interesse culturale Mibact sul documentario dedicato a Gigione

La commissione per la Cinematografia del Mibact guidato da Dario Franceschini è così composta: Graziella Bildesheim; Massimo Causo; Giandomenico Celata; Giuseppe Citrigno; Pasqualino Damiani; Massimo Galimberti; Simona Nobile e Boris Sollazzo ha accolto tra le richieste presentate entro il 15 maggio 2015 anche quella dei produttori del docu su Gigione che è stato dunque bollato come di "Interesse culturale". Cosa significa? Lo spiega il ministero stesso: "I progetti di nazionalità italiana che rispondano a requisiti di idoneità tecnica, qualità culturale o artistica e spettacolare sono riconosciuti di interesse culturale dalla Commissione per la Cinematografia. Su richiesta dell’impresa cinematografica produttrice, la stessa Commissione delibera anche l’attribuzione del relativo contributo al progetto riconosciuto di interesse culturale. Sono previsti contributi anche per lo sviluppo di progetti di film di lungometraggio tratti da sceneggiature originali o trattamenti (solo nel caso di documentari)". Dunque, un vantaggio economico. Di cui hanno beneficiato in questa tornata numerose pellicole, l‘elenco è sul sito del ministero.

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