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Il piccolo Luigi ancora in coma, l’appello della madre: “Chi ha sparato si costituisca”

La mamma e la nonna di Luigi, il 14enne colpito da un proiettile vagante la vigilia di Natale a Parete (Ce), lanciano un appello attraverso Fanpage.it : “Chi ha visto parli, il responsabile si costituisca”. Il ragazzo è ancora in coma farmacologico.
A cura di Antonio Musella
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Non si da pace Angela Tamburino, 38 anni, mamma di Luigi, il quattordicenne di Parete in provincia di Caserta colpito da un proiettile vagante mentre era in strada alle 3 del pomeriggio la vigilia di Natale. La sua nuova casa è diventata la cappella del reparto di rianimazione dell'ospedale di Caserta nel padiglione N al piano seminterrato. "I medici non ci dicono ancora nulla, Luigi è in coma farmacologico e ci vorrà ancora tempo per il risveglio" ci dice la mamma che si da il cambio con tutta la famiglia per non lasciare mai il capezzale del figlio.

L'appello della madre: "Impossibile che nessuno abbia visto"

Luigi è stato colpito a poche decine di metri da casa, in corso Vittorio Emanuele nel centro del paese. "Io quella strada la conosco molto bene, la faccio tutte le mattine per accompagnare mia figlia a scuola, era un giorno di festa ed erano tutti per strada a quell'ora" spiega Angela che proprio per questo considera assurdo l'anonimato caduto sull'autore del gesto criminale che sta costringendo Luigi a lottare per la vita. "Ormai è chiaro che si è trattato di un gesto involontario – racconta – nessuno poteva voler sparare volontariamente a nostro figlio. Ma dopo la solidarietà che c'è stata con tutto il paese che è sceso in piazza, a questo punto il responsabile si deve andare a costituire e lo deve fare subito, per me sarebbe come buttare via alle spalle un enorme peso".

Angela sorride solo quando ricorda la fiaccolata per Luigi che c'è stata a Parete lo scorso 29 dicembre, un fiume di gente che è scesa in piazza per chiedere verità e giustizia e per respingere il clima di paura per chi ha i figli che giocano in strada. "Tutti si sono stretti intorno a noi, ma ora vorrei che questa pressione che c'è stata desse i suoi frutti, chi sa, chi ha visto o sentito qualcosa quel giorno deve parlare. Decidessero loro in che forma andare dai Carabinieri ma dicessero quello che hanno visto e sentito, quel giorno c'era tanta gente in strada non è possibile che nessuno abbia visto nulla". L'appello di Angela ai cittadini di Parete è questo qui. "Aiutateci concretamente" anche il più piccolo indizio può essere importante per gli inquirenti per riuscire a stanare chi ha premuto quel grilletto quel maledetto 24 dicembre. Gli inquirenti hanno individuato la zona da cui è stato esploso il colpo di pistola che ha colpito Luigi, questo consente di restringere il campo delle ipotesi per individuare il responsabile.

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La nonna: "Mi rivolgo alla madre, vai tu dai carabinieri"

Accanto alla mamma di Luigi c'è nonna Giulia, 64 anni. Stringe il rosario tra le mani e prega per suo nipote. "Io ho nove nipoti, sono tutta la mia vita" ci dice. Quando Luigi è stato portato in ospedale dopo essere stato colpito dal proiettile, non le hanno detto cosa realmente fosse accaduto. "Mi hanno detto che mio nipote era caduto e si era fatto male – ci dice – la verità me l'ha detta un carabiniere che prima mi si è messo sotto al braccio per sorreggermi, mi stava venendo un infarto". Luigi è uno dei nove nipoti di nonna Giulia e proprio la donna ci tiene a lanciare un ulteriore appello attraverso Fanpage.it : "Mi rivolgo alla mamma di chi ha sparato, anche tu hai un figlio, mettiti nei nostri panni, vai tu dai carabinieri, vacci perché puoi capire da madre cosa significa quello che è successo". All'esterno del reparto di rianimazione dell'ospedale gli amici di Luigi hanno affisso diversi striscioni: "Luigi non mollare", "Sei parte di noi", c'è scritto. Anche in ospedale in tanti hanno portato la loro solidarietà alla famiglia di Luigi. "Quando si risveglierà faremo un grande festa, devono esserci tutti" dice Angela. Intanto Luigi dorme ancora e chi ha sparato è ancora a piede libero.

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