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Il suicidio di Tiziana Cantone

Il processo Tiziana Cantone sarà a porte chiuse: “Tuteliamo il pudore di chi è coinvolto”

Il processo Tiziana Cantone si svolgerà a porte chiuse, senza che esterni oltre gli avvocati, le parti interessate e i testimoni, possano accedere. La richiesta di pm, imputato e dei parenti della giovane suicida a causa della diffusione di suoi video privati, è stata accolta dal Tribunale di Napoli.
A cura di Redazione Napoli
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Tiziana Cantone
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Il suicidio di Tiziana Cantone

Il processo Tiziana Cantone si svolgerà a porte chiuse. La decisione è stata presa oggi, 12 febbraio 2019,  al tribunale di Napoli, prima della seconda udienza sulla vicenda della giovane suicida dopo l'incontrollata e illecita diffusione di suoi video privati. Su richiesta del pubblico ministero, dell'imputato Sergio Di Palo e delle parti civili, compresa – e la cosa rappresenta una novità –  la mamma di Tiziana Cantone (rappresentata dal nuovo avvocato Serena Gasperini), il giudice ha negato le videoriprese, disponendo che il processo venga dibattuto a porte chiuse. Motivazione: l'offesa al sentimento del pudore dei soggetti coinvolti e del "buon costume".

Al banco dei testimoni nella prima vera udienza dopo quella di apertura, oggi, Giuseppe Giglio, lo zio della ragazza e la sua compagna, Maria Ieluzzo, colei che nel 2016 scoprì il corpo senza vita di Tiziana a Mugnano. Al banco degli imputati, invece, siederà l'allora fidanzato della ragazza, l'imprenditore afragolese Sergio di Palo, che sarà chiamato a rispondere dei reati di accesso abusivo al sistema informatico, simulazione di reato e calunnia, quest'ultima, in concorso con Tiziana.

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