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Il regalo del boss di camorra: un neonato per l’affiliato al clan. La madre pagata 10mila euro

Un affiliato di camorra e sua moglie non possono avere figli: il boss per dimostrargli quanto è potente si adopera per trovar loro un utero in affitto col pagamento di 10mila euro. Una storia che ha dell’incredibile, confermata da pentiti e intercettazioni, avvenuta nella zona di Napoli Est, dove è potentissimo e capillare il controllo dei clan.
A cura di Redazione Napoli
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Camorra come controllo del territorio ma non solo: controllo di influenze, di traffici, perfino dei desideri. Vuoi un figlio ?Se sei affiliato sarai accontentato. È una storia che ha dell'incredibile, quella raccontata  raccontata dal cronista Leandro Del Gaudio sul quotidiano "Il Mattino". Ambientata a Napoli Est, la vicenda è documentata da una delle tante inchieste della Dda di Napoli sulla camorra.  Un capoclan avrebbe ‘regalato' il neonato al proprio affiliato, versandogli i 10mila euro chiesti dall'immigrata disposta a cedere il frutto di una sua gravidanza. Un utero in affitto con la benedizione degli amici degli amici, dunque, una Gomorra che va oltre la sceneggiatura televisiva.

Quell boss è oggi  accusato di falso e alterazione di stato civile, aggravati dal fine mafioso. Il gip scrive che si sarebbe attivato allo scopo di «fornire la dimostrazione sul territorio della forza della propria organizzazione, tanto da mostrarsi in grado di procurare un figlio a uno dei suoi affiliati». La donna contattata per la compravendita non si trova più, è sparita forse per paura e non si esclude abbia avuto in bassato  altre gravidanze concluse con la vendita di neonati. La vicenda è avallata dalle analisi: il piccolo non è figlio dei genitori che lo hanno registrato all'anagrafe. Ed è confermata dai collaboratori di giustizia, oltre che da intercettazioni, ambientali e telefoniche. «È l'esistenza di un contesto criminale organizzato, avente a oggetto un traffico illegale di bambini che, trovando avallo nelle dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia e da altre fonti investigative, appare suscettibile di un approfondimento investigativo» scrive il gip. La difesa del boss?  Sostiene di aver prestato i 10mila euro al suo amico ma senza sapere minimamentee sarebbero stati spesi. Lui e gli altri imputati hanno scelto il giudizio con rito abbreviato.

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