Il sindaco di Fondi contro la fiction sulla Terra dei fuochi: “Lesiva per la città”.
Non è piaciuta a Salvatore De Meo, sindaco di Fondi in provincia di Latina, la fiction Rai "Io non mi arrendo", liberamente ispirata alla storia del poliziotto Roberto Mancini che per primo indagò sui traffici delle ecomafie nella Terra dei fuochi. La città di Fondi viene citata diverse volte nelle due puntate della fiction andata in onda su Rai 1 registrando uno share da record. "È lesivo dell’immagine della città l’utilizzo nella fiction del nome della città di Fondi" ha scritto il sindaco De Meo in una lettera inviata ai vertici di viale Mazzini.
"Non si comprende perché nell’ambito del racconto non vi sia stata alcuna trasfigurazione toponomastica riguardo a Fondi, così come è stato fatto con altri contesti territoriali che a differenza della città che amministro sono invece direttamente riconducibili agli eventi criminosi che costituiscono il soggetto della fiction – prosegue De Meo nella sua lettera – stupisce come non si sia pensato al rilevante danno d’immagine che la fiction avrebbe potuto comportare per la città, per i suoi abitanti e la sua economia". Per il sindaco non ci sono riscontri che ambienterebbero a Fondi gli episodi criminosi narrati nella fiction con Beppe Fiorello con la regia di Enzo Monteleone.
Il primo cittadino fa riferimento in particolare all'immaginario "Banco Agricolo di Fondi" descritto nella fiction con strumento di riciclaggio del denaro sporco proveniente dai traffici di rifiuti tossici. De Meo ha precisato che "va valutato molto positivamente l’impegno della RAI nel divulgare per il tramite di una fiction TV messaggi positivi quali il contrasto alle ecomafie" ma il danno di immagine arrecato alla città di Fondi lo porta a chiedere immediato riscontro ai vertici della Rai, riscontro ritenuto "urgente, visto che si tratta di servizio pubblico".