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Il Teatro San Carlo di Napoli risorge dalle ceneri: il nuovo progetto di restauro cambia le facciate

Al via il progetto di restauro del Teatro San Carlo di Napoli che cambierà il colore delle facciate. Non è la prima volta che il teatro più antico d’Europa, simbolo della città partenopea, cambia i suoi connotati. Costruito nel 1737, nei suoi 282 anni di vita ha resistito a incendi e bombardamenti.
A cura di Titti Pentangelo
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Non è la prima volta che il Teatro San Carlo di Napoli risorge dalle sue ceneri. Dalla sua apertura nel 1737, circa 40 anni prima della Scala di Milano e della Fenice di Venezia, il teatro più antico d'Europa ha subito più di qualche trasformazione. É sopravvissuto a incendi e guerre, portando splendidamente i suoi 282 anni. L'ultima è quella che riguarda il restauro delle facciate e che dovrebbe durare 7 mesi. Il progetto di restauro sarà presentato domani, giovedì 30 maggio alle ore 11.00, alla presenza del sindaco di Napoli Luigi de Magistris e Paolo Pinamonti, direttore Artistico del Teatro San Carlo.

La storia del Teatro San Carlo: le varie ricostruzioni

Voluto da Re Carlo III di Borbone, il Teatro San Carlo venne inaugurato il 4 novembre, giorno dell'onomastico del sovrano, nel 1737. La prima ristrutturazione del Teatro riguardò proprio la facciata e venne eseguita dall'architetto Antonio Niccolini dal 1809 al 1811. Progressivamente si arrivò alla fisionomia che conosciamo oggi, con elementi della grammatica classicistica e decorazioni ellenizzanti. Il portico carrozzabile sostenuto da pilastri prese spunto dal modello della Scala di Giuseppe Piermarini a cui venne aggiunta anche una loggia ionica. Nella notte del 13 febbraio del 1816 un incendio lo devastò, lasciando intatti soltanto i muri perimetrali e il corpo aggiunto. Sempre Niccolini si occupò della ricostruzione, conservando l'impianto a ferro di cavallo e ripristinando la grande sala del 1812. Allargò la configurazione del boccascena aggiungendo un bassorilievo raffigurante "Il tempo e le ore", ancor oggi esistente. Lo scrittore Stendhal, prendendo parte all'inaugurazione del 12 gennaio 1817, scrisse:

Non c'è nulla, in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro ma ne dia la più pallida idea. Questa sala, ricostruita in trecento giorni, è un colpo di Stato. Essa garantisce al re, meglio della legge più perfetta, il favore popolare… Chi volesse farsi lapidare, non avrebbe che da trovarvi un difetto. Appena parlate di Ferdinando, vi dicono: "ha ricostruito il San Carlo!".

Niccolini dirigerà anche i successivi interventi di manutenzione e restauro, come l'ammodernamento realizzato nel 1844. Durante un bombardamento nel 1943, infatti, il foyer venne completamente distrutto. Da allora, gli interventi al San Carlo sono stati più che altro estemporanei.

Il Teatro San Carlo: cosa cambierà 

Con il nuovo restauro il Teatro San Carlo cambierà anche il suo colore: al posto del verdognolo attuale verrà utilizzato un bianco marmoreo unito ad una scala di grigi. Inizialmente le modifiche riguarderanno la facciata sul lato della Galleria Umberto I e quella su via San Carlo. In seguito dovrebbero interessare anche la facciata che dà su piazza Trieste e Trento. Resteranno identiche le caratteristiche della grammatica classicistica e i tratti ellenizzanti.

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