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In pensione Terranova, il poliziotto che indagò sulla Strage delle donne

Dopo 40 anni di servizio va in pensione il sostituto commissario Angelo Terranova, Comandante della Sottosezione della Polizia Stradale di “Napoli Nord”. Era entrato in Polizia nel 1981, tra le varie operazioni che ha coordinato c’è quella sulla Strage delle Donne, avvenuta nel 2002 a Lauro, quando un commando del clan Graziano uccise tre donne legate al boss rivale Cava.
A cura di Nico Falco
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Dopo 40 anni di servizio nella Polizia di Stato va in pensione il sostituto commissario Angelo Terranova, da 16 anni Comandante della Sottosezione della Polizia Stradale di “Napoli Nord”. Per anni responsabile della Polizia Giudiziaria in diversi commissariati della provincia di Napoli e di Avellino, aveva condotto tra le altre l'operazione sulla "Strage delle donne", che porto all'arresto del boss Antonio Graziano, ritenuto responsabile della morte della sorella, della figlia e della cognata del boss della camorra Biagio Cava.

Terranova era entrato in Polizia nell'aprile 1981, quando il Corpo militare delle Guardie della P.S., con la legge 121, era stato disciolto per dar vita all'attuale Polizia di Stato. A 34 anni era stato nominato responsabile della Squadra di Polizia Giudiziaria, lavorando prima nel commissariato di San Giorgio a Cremano e successivamente in quelli di San Giuseppe Vesuviano, Lauro e Portici-Ercolano, in un periodo in cui la guerra tra i clan di camorra era particolarmente violenta. Durante la carriera ha collezionato oltre una quindicina di onorificenze tra encomi solenni, encomi e lodi. Nel 2004, con la nascita della Sottosezione Autostradale di “Napoli Nord”, il ruolo di comandante fu affidato a Terranova in virtù dei risultati raggiunti fino a quel momento.

Tra le operazioni che ha condotto, quella che portò all'arresto del boss Antonio Graziano: era la sera del 26 maggio 2002 quando cinque donne legate al clan Cava furono raggiunte da una raffica di proiettili a Lauro, in provincia di Avellino; tre di loro morirono, tra cui la figlia, la sorella e la cognata del boss Cava, e un'altra figlia del boss, anche lei nell'auto, rimase paralizzata.

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