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Incendio al Borgo S. Antonio Abate: chi era Marina, la donna precipitata dal terzo piano

Si chiamava Marina la donna di 57 anni, di origine ucraina, morta ieri dopo essere precipitata dal balcone del suo appartamento invaso dalle fiamme in vico Giustiniano, al Borgo Sant’Antonio Abate, nel centro di Napoli. Capitano dell’esercito ucraino, la donna era a Napoli per cercare di curare una grave forma di artrosi che la limitava nei movimenti.
A cura di Valerio Papadia
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Il giorno dopo la tragedia, nei vicoli del Borgo Sant'Antonio Abate, a pochi passi da Porta Capuana e dalla Stazione Centrale di Napoli, c'è sgomento. Sgomento per la sorte della 15 famiglie evacuate a seguito dell'incendio di 4 appartamenti di uno stabile in vico Giustiniano, ma soprattutto per la morte di Marina, 57 anni, precipitata dal balcone del suo appartamento, al terzo piano, sul quale si era rifugiata per sfuggire alle fiamme. La foto degli ultimi istanti di vita della 57enne, scattata da una mano anonima, la vede aggrappata al balcone, anch'esso ormai invaso dalle fiamme, prima che cada nel vuoto.

Ma chi era Marina, la vittima di quest'assurda tragedia? Come racconta Mariagiovanna Capone sul Mattino, la 57enne non amava molto parlare della sua vita. A Napoli perché convinta da un'amica a venire a curare una grave forma di artrosi che la affliggeva, limitandola nei movimenti, Marina in Patria aveva avuto una vita piuttosto movimentata. Soldato nell'Armata Rossa dell'Unione Sovietica, dopo la caduta del Muro di Berlino e la separazione degli stati indipendenti era passata nelle fila dell'esercito ucraino, suo Paese natale, dove aveva ottenuto i gradi di capitano.

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