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Incendio al Borgo S. Antonio Abate, vigili del fuoco bloccati dalle auto in sosta

L’incendio e la tragica morte di una donna tra i vicoli del Borgo Sant’Antonio Abate riportano alla luce una vecchia discussione, quella delle auto in sosta selvaggia che ostacolano i soccorsi, soprattutto nel centro storico. È ancora viva nella memoria della città la strage dei Quartieri Spagnoli quando 5 persone morirono arse dalle fiamme mentre i pompieri non riuscivano a passare con l’autobotte per soccorrerli.
A cura di Redazione Napoli
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Sta suscitando forti emozioni – e non potrebbe essere altrimenti,  vista la foto drammatica scattata da una mano per ora ancora anonima – la vicenda della donna di 57 anni morta a seguito di un incendio in casa e del suo tentativo di scappare dalle fiamme  saltando dal balcone dell'appartamento al Borgo Sant'Antonio Abate, in vico Lorenzo Giustiniani a pochi passi da via Rosaroll e dal corso Garibaldi. La donna russa è caduta proprio mentre i vigili del fuoco si davano da fare per giungere sul posto

Già: i fatti così come sono stati ricostruiti dalle forze dell'ordine e dai testimoni dicono per ora una sola cosa certa: i vigili del fuoco si stavano dando da fare mentre la donna è caduta. Sono stati rallentati dalla gimkana nei vicoli cui erano costretti a causa di auto e scooter auto in sosta selvaggia. Una questione che chi ha esperienza da soccorritore a Napoli ben conosce. Nel dicembre 1985, poco dopo Natale, furono 5 i morti in via Montecalvario ai Quartieri Spagnoli. E allora i mezzi dei Vigili del Fuoco, ancora più grossi di quelli attuali (ora sono stati introdotti altri veicoli più piccoli) furono bloccati dalle auto in sosta nel dedalo di stradine. La vicenda suscitò scalpore e indignazione, restò nella memoria collettiva tanto che Nanni Loy la ricordò in un suo film del 1989, il famoso "Scugnizzi", in cui uno dei ragazzi finisce in carcere per aver danneggiato le auto in sosta che avevano impedito i soccorsi ai parenti coinvolti in un incendio.

Non è purtroppo stata l'ultima volta in cui vigili del fuoco o ambulanze hanno dovuto fare i conti con la sosta selvaggia dei quartieri popolari partenopei. In anni successivi si sono registrati analoghi episodi, più o meno gravi. Spesso è emersa a livello comunale la necessità di dotare più zone di bocchette anti-incendio dalle quali trarre acqua in caso di rogo e quindi evitare l'autobotte.

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