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Incendio sul Vesuvio, gruppo di piromani ha causato un disastro ambientale

Individuate 5 persone prima che potessero appiccare nuovi incendi sul Vesuvio. È emergenza ambientale: i roghi vengono spenti ma il vento li alimenta. La Regione Campania stanzia 460mila euro per un accordo coi Vigili del fuoco per il monitoraggio nelle zone a rischio.
A cura di Redazione Napoli
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Cinque, sei piromani, forse qualcuno in più. Ma non certo un esercito. Sono bastate dieci mani criminali e prive di scrupoli a creare un disastro ambientale nel Parco Nazionale del Vesuvio. Chi sono? Che vogliono? Perché appiccano il fuoco? Fa gola, evidentemente, avere terreni da rimboschire e bonificare con ingente spesa della collettività o comunque brulli e incolti, potrebbe essere possibile edificare abusivamente o perché no, sversare rifiuti. Tante sono le ipotesi, di certo c'è che anche oggi, con focolai attivi su tutto il cono vulcanico, addetti della Sma, l'azienda anti-incendi della Regione Campania, hanno allertato i carabinieri dopo aver avvistato 5 persone che si apprestavano ad appiccare ulteriori roghi.

Il danno collettivo è enorme: Sma Campania è in campo con le proprie squadre che si alternano dalle basi territoriali di Boscoreale, Castellammare di Stabia e Gragnano, in due turni e in queste ore la Regione Campania ha approvato una convenzione con la Direzione regionale dei Vigili del fuoco con la quale "si intensifica la collaborazione per tutte le attività di vigilanza e spegnimento degli incendi boschivi". La delibera, che impegna fondi della Regione per 460mila euro, ha come obiettivo l'impiego di più mezzi e uomini sia sul fronte della prevenzione che degli interventi d'emergenza.

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