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Incendio sul Vesuvio, attenzione a polveri e fumi: “Ecco i rischi per la salute”

Quali sono i rischi della nube tossica generata dai focolai sul Vesuvio? Ecco i consigli dell’esperto per limitare i danni alla salute dei cittadini alle prese con l’incendio: “Andate via e lontano, o comunque evitate di aprire porte e balconi”.
A cura di Ida Artiaco
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Il grosso incendio scoppiato sul Vesuvio lo scorso 11 luglio è stato devastante. Anche se la situazione è andata progressivamente migliorando, con l'arrivo dell'esercito che ha bloccato tutte le vie d'accesso al Parco Nazionale per sorvegliare l'intera area interessata dalle fiamme, si contano ancora i danni del rogo. Non solo dal punto di vista ambientale, con ettari di bosco e coltivazioni andati distrutti e alberi da abbattere, ma anche da quello della salute dei cittadini. Il fumo e le ceneri, che sono arrivati fino in Irpinia e nel territorio di Salerno, oltre che nei vicini paesi vesuviani e addirittura fino in Puglia, nella zona di Taranto, come hanno testimoniato alcuni lettori a Fanpage.it, sono infatti inquinanti, diossinici e anche cancerogeni.

Sintomi e soggetti a rischio

I soggetti più a rischio sono quelli più deboli, ovvero bambini e anziani, ma anche tutti coloro che mostrano patologie legate alle vie respiratorie. "Queste polveri hanno un effetto infiammatorio – ha sottolineato a Fanpage.it il Professor Gennaro D'Amato, pneumologo e allergologo napoletano -, e danneggiano sia i più piccoli, in genere più soggetti a asma e mucosite, sia gli adulti. I primi sintomi che si avvertono sono in genere tosse e affanno. In particolare, sono i pazienti allergici quelli per i quali la situazione è più pericolosa". È ormai un dato di fatto, secondo il medico, che le polveri sottili, tra cui probabilmente ci sono anche quelle che arrivano dai roghi, penetrano in profondità, invadono prima gli alveoli polmonari e, da qui, entrano infine nel torrente circolatorio, e quindi nel sangue.

Cosa fare per limitare i danni alla salute

Cosa fare, allora, per limitare il più possibile i danni alla salute? "Sarebbe preferibile – ha continuato D'Amato -, qualora possibile, andare via e lontano dai fumi. In casa bisognerebbe accertarsi che all'interno non arrivi l'inquinamento. Naturalmente, le zone più a rischio sono proprio quelle in prossimità dei roghi. Bisogna cercare di stare in casa ed evitare di aprire finestre e balconi. Diciamo, inoltre, ai fumatori di limitare almeno in questi giorni di emergenza il numero delle sigarette, perché si respirano sia le polveri esterne che quelle legate al consumo di tabacco, e raccomandiamo a chi segue una terapia asmatica di non abbassare la guardia e continuarla. Il dramma è di questi piromani che sono persone squallide, che non vanno al di là del proprio naso e danneggiano la natura, che a sua volta fa bene al clima e al pianeta".

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