Inchiesta rifiuti Fanpage.it, ecco dove vanno a finire le ecoballe della Campania
Negli ultimi giorni si è tornato a parlare in tutta Italia del problema legato allo smaltimento delle cosiddette ecoballe della Campania, in seguito allo scandalo scoppiato dopo la pubblicazione dei primi tre video dell'inchiesta sui rifiuti di Fanpage.it. Si tratta delle mega-compresse di rifiuti, accatastate da anni nei siti di stoccaggio della regione, emblema dell'emergenza che aveva colpito Napoli nel 2007 e in attesa di essere trasferite altrove. Sigillate proprio in quell'anno dalla Procura di Napoli, sono state dissequestrate soltanto nel 2013. Nel 2016 la stessa Regione aveva bandito una gara per lo smaltimento di una prima partita di 789mila tonnellate di immondizia ormai "mummificata", per un totale di 8 lotti e per un valore complessivo di 118 milioni di euro. Attualmente sono 6 le ditte impegnate in questa operazione, grazie alla quale sono state rimosse complessivamente 56.571 tonnellate di ecoballe, su circa 5 milioni e seicentomila.
Dalla Campania a Lisbona
Dei primi 8 lotti messi a bando nel 2016, però, ne sono stati assegnati solo 5, rispettivamente alle ditte Defiam, Ecosistem, Vibeco e Sarim. La Defiam, multiutility che si occupa di trasporto e smaltimento di rifiuti pericolosi e non, è una società campana, con sede a Serino, in provincia di Avellino. È questa l'azienda che si occupa dello smaltimento delle ecoballe di Masseria del Re a Giugliano, sito che, stando ai dati riportati dall'agenzia Dire aggiornati al 15 febbraio, è stato ripulito da poco più di 15mila tonnellate di rifiuti. Una parte (4.975 tonnellate) sono state trasferite nei confini italiani, a Serino (Avellino), mentre le restanti 10.278 tonnellate sono finite nell'impianto di proprietà dell'azienda portoghese Lena Ambiente a Santa Clara de Louredo, una frazione del Comune di Beja, a 200 chilometri da Lisbona.
"Ci siamo rivolti ad aziende estere – avevano spiegato sempre alla Dire i rappresentanti della Defiam – perché in Italia non c'è spazio per noi piccole aziende non in odore di Camorra e quegli unici quattro ‘forni' che ci sono vengono gestiti da 3 o 4 società in house che fanno cartello fissando il prezzo. Per partecipare a gare come questa abbiamo dovuto trovare un'azienda all'estero, altrimenti ci saremmo potuti occupare esclusivamente del trasporto dei rifiuti, impossibilitati a partecipare alle gare". Dopo il no della Bulgaria, la Defiam si è rivolta al Portogallo che ha dato tutte le autorizzazioni per portare avanti l'operazione, l'unico stato estero ad aver accettato le ecoballe della Campania. Qui sono finiti anche quasi 15mila tonnellate di rifiuti stoccati in balle e trattati dalla Vibeco di Saronno (Varese).
Non solo estero: le ecoballe che finiscono nel Nord Italia
La Vibeco, vincitrice di due lotti per Villa Literno (Caserta) ha rimosso, al 15 febbraio, oltre 16mila tonnellate di ecoballe, ma solo 1339 sono rimaste in Italia. Hanno trasferito i rifiuti imballati in siti del Nord Italia le altre due ditte vincitrici della prima procedura di gara. I rifiuti di Masseria del Pozzo (Giugliano) e del depuratore di Marcianise sono state trasportate dalla ditta Ecosystem a Castiglione dello Stivere (Mantova), Macerata, Chieti, Lamezia Terme, Busto Arsizio (Varese), Mantova, e Ravenna. La ditta salernitana Sarim si è, invece, occupata del trasferimento di quasi 20mila tonnellate di ecoballe dall'avellinese, il salernitano e il beneventano verso Bergamo e Padova. Al 15 febbraio 2018, a quanto apprende la Dire, sono stati completamente rimossi i rifiuti stoccatati nel depuratore di Marcianise (18.569 tonnellate), nel depuratore di Coda di Volpe (7.852 tonnellate), nello stir di Pianodardine, ad Avellino (9.759 tonnellate). Il totale dei rifiuti rimossi è 104.287 tonnellate di ecoballe, il 22% del totale di ecoballe appaltate (476.794 tonnellate) ma solo l'1,8% delle ecoballe presenti sul territorio della Campania. Impegnate nel trasporto e lo smaltimento delle ecoballe ci sono altre due ditte, vincitrici della procedura di gara aperta nel 2017. La ditta Iren si è aggiudicata il lotto 1 da 16,7 milioni di euro per Giugliano; la Ecosystem i lotti 2 e 5 per Giugliano (21,3 milioni) e per Marigliano e Caivano (9,4 miloni); la A2A il lotto 3 da 21,6 milioni per Giugliano. I ribassi sono stati piuttosto esigui, da un minimo di 2 a un massimo di 5%. È andato deserto, per la seconda volta, il lotto per Villa Literno da 13,6 milioni.