Inchiesta su movida e clan, cade l’aggravante mafiosa per i fratelli Esposito
Si torna a parlare dell'arresto dei fratelli Esposito, avvenuto una prima volta a giugno 2017 (l'inchiesta venne poi rigettata dal Riesame) e poi di nuovo a maggio 2018: i tre, Gabriele, Giuseppe e Francesco, sono imprenditori del settore giocattoli e titolari anche della nota discoteca ‘Club Partenopeo' di Coroglio. Secondo la Procura di Napoli, sarebbero imprenditori vicini ai clan Sarno e Contini, ma dopo poco più di un anno a cadere è proprio l'aggravante del fine mafioso per tutti e tre, arrestati per un caso di intestazione fittizia che avrebbe agevolato, secondo gli inquirenti, il clan Contini.
Un'aggravante che non è stata però riscontrata dalla Cassazione, che ha dunque accolto la tesi difensiva di Franco Coppi, Domenico Dello Iacono, Roberto Saccomanno, gli avvocati penalisti che difendono i tre fratelli Esposito nella vicenda. Vicenda che, lo scorso anno, arrivò a toccare, seppur indirettamente, anche Pepe Reina, all'epoca portiere del Napoli: lo spagnolo fu infatti sentito in Procura come semplice persona informata sui fatti nell'inchiesta, visto che pochi giorni prima dell'arresto dei tre fratelli Esposito aveva tenuto nel loro locale la festa d'addio alla squadra e la città. Il portiere del Napoli avrebbe infatti lasciato di lì a poco la squadra e la città di Napoli per approdare a Milano, sponda rossonera. Amicizie importanti per i tre fratelli Esposito, spesso immortalati con calciatori e vip all'interno del proprio locale di Posillipo. Fece non poco scalpore la notizia del loro arresto: oggi, a distanza di un anno, è caduta l'aggravante del fine mafioso. E si attende ora di capire quali altri sviluppi riserverà questa districata vicenda.