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Inchiesta sul voto di scambio, autorizzate le intercettazioni su Luigi Cesaro

Nel processo che vede coinvolto Luigi Cesaro potranno essere utilizzate alcune intercettazioni. L’autorizzazione da parte della Giunta per le immunità del Senato è arrivata dopo la votazione, a maggioranza. L’inchiesta conta 29 indagati, l’accusa è di voto di scambio: sarebbero stati promessi incarichi e appalti per favorire l’elezione di Armando Cesaro, figlio di Luigi, alle Regionali del 2015.
A cura di Nico Falco
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Il senatore Luigi Cesaro.
Il senatore Luigi Cesaro.

Nel procedimento penale che vede coinvolto Luigi Cesaro (Forza Italia) potranno essere utilizzate alcune intercettazioni. L'autorizzazione è arrivata a maggioranza al termine delle votazioni della Giunta per le immunità del Senato. Il relatore, Giuseppe Cucca (Pd) ha avanzato la propria proposta conclusiva, volta alla concessione delle autorizzazioni delle intercettazioni relative ai giorni 16, 20, 22 e 23 marzo 2015, 1 aprile e 5 maggio 2015, e al diniego di quelle captate  il 10 e il 14 aprile 2015. La Giunta, a maggioranza, ha approvato la proposta di Cucca dopo gli interventi dei senatori Modena, Grasso, Crucioli, Russomando, Stefani e Balboni; al termine delle votazioni il relatore è stato incaricato di redigere la relazione per l'assemblea.

Luigi Cesaro, ex governatore della Provincia di Napoli, è coinvolto in una inchiesta della Procura di Napoli Nord; l'accusa principale è quella di voto di scambio e riguarda fatti compresi nell'arco temporale tra il maggio e il giugno 2015, ovvero il periodo in cui si sono tenute le elezioni regionali in Campania, tornata elettorale a cui aveva preso parte anche il figlio, Armando Cesaro, che raccolse circa 27mila preferenze; secondo l'accusa in cambio del voto sarebbero stati promessi appalti, incarichi e posti di lavoro.

L'inchiesta conta complessivamente 29 indagati. Oltre a Luigi Cesaro e al figlio Armando, che oggi è capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, ci sono tra gli altri la consigliera regionale Flora Beneduce (Forza Italia), l'ex assessore provinciale Antonio Di Guida, l'ex sindaco di Marano Angelo Liccardo e numerosi dipendenti del Comune di Marano, tra impiegati e agenti della Polizia Municipale.

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