Incontro De Luca-De Magistris: c’è l’intesa su rifiuti, acqua e Bagnoli
Si è tenuto a Palazzo Santa Lucia il vertice tra il neo presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ed il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. All'incontro hanno preso parte anche il capo di gabinetto della Regione Campania Sergio De Felice e la sua vice Maria Grazia Falciatore, per il Comune invece presenti anche il vice sindaco Raffaele Del Giudice, il capo di gabinetto Attilio Auricchio ed il presidente del consiglio comunale Raimondo Pasquino, già rettore dell'Università di Salerno e legato da una personale amicizia con Vincenzo De Luca. Sul tavolo alcuni dei temi più caldi al centro delle agende delle rispettive amministrazioni: rifiuti, fondi europei, la gestione dell'acqua e Bagnoli. "Un incontro cordiale" è stato definito in una nota diffusa da Palazzo Santa Lucia, in cui si è parlato anche "della situazione del Mercadante e dello Stadio Collana, il progetto per la Nuova Nunziatella, i lavori della metropolitana, il trasporto pubblico locale". All'uscita De Magistris ha sottolineato i buoni uffici tra i due enti: " Abbiamo parlato di questioni urgentissime che segnano anche la cifra della concretezza del miglioramento dei rapporti tra i due Enti rispetto alla melina che si era fatta negli ultimi mesi da parte della Regione".
Sul tema dei rifiuti da qualche tempo De Luca e De Magistris sembrano avere idee convergenti. La multa inflitta all'Italia dalla Corte di Giustizia europea del Lussemburgo, ha riproposto con estrema urgenza il tema della eliminazione delle 6 milioni di tonnallate di ecoballe accatastate nel deposito di Taverna del Re a Giugliano. Vincenzo De Luca lo ha detto chiaramente in campagna elettorale: "Nessun nuovo inceneritore a Giugliano", aggiungendo che "Entro due o tre anni saranno eliminate le ecoballe". Il sindaco di Napoli è schierato da sempre contro la costruzione di discariche ed inceneritori e da sindaco della città metropolitana ha sempre avversato l'ipotesi inceneritore per bruciare le ecoballe. Pieno accordo quindi tra governatore e sindaco, ma ancora non è noto in che modo i principali enti locali intendono affrontare il problema dello smaltimento delle ecoballe. Una delle ipotesi che si fa strada è quella dell'invio all'estero delle balle sul modello di quanto già fatto con i rifiuti napoletani dal sindaco negli anni scorsi. A modificare il quadro però potrebbe arrivare – come anticipato da Fanpage – la nomina da parte del governo di un commissario straordinario. In alternativa il governo Renzi potrebbe affidare all'unità tecnica della Protezione Civile, gestita da Nicola Dell'Acqua, la gestione della vicenda ecoballe. Ne parleranno di sicuro il governatore De Luca ed il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti nell'incontro previsto per questa sera. De Magistris però si attende un aiuto dalla Regione anche per la realizzazione dell'impianto di compostaggio. A Palazzo San Giacomo infatti sono convinti che la realizzazione dell'impianto spetti alla Regione Campania e non al Comune. Resta in piedi il project financing presentato dal gruppo Gesco al Comune di Napoli, ma da Palazzo San Giacomo si sono progressivamente raffreddati verso questa pista.
“L'acqua deve restare un bene comune. Siamo pertanto per un governo pubblico delle acque, che garantisca un ciclo industriale virtuoso” così ha detto Vincenzo De Luca pochi giorni fa. Il tema della gestione delle risorse idriche sembra essere un ulteriore tema che avvicina Comune e Regione. La vicenda dell'Ato 3 che ha coinvolto il deputato di Forza Italia Carlo Sarro ex commissario dell'ambito territoriale ottimale sarnese – vesuviano, ha scatenato le ire del neo governatore deciso ad attuare un "repulisti" sulla gestione dell'acqua messa in piedi dalla precedente amministrazione di Stefano Caldoro. Il Comune di Napoli per parte sua è stato il primo Comune d'Italia ad adeguarsi alla volontà popolare espressa con il referendum del giugno del 2011. L'azienda speciale Abc voluta da Luigi de Magistris ha rappresentato il superamento anche delle società per azioni a totale controllo pubblico. Un tema, quello della gestione dell'acqua, su cui le due amministrazioni parlano un linguaggio convergente su un punto: no alle mani dei privati sull'acqua.
Su Bagnoli, lo scenario rimane poco chiaro. Di sicuro Regione e Comune non vogliono restare fuori dalle scelte sul futuro dell'area flegrea. Luigi de Magistris ha più volte ribadito la sua opposizione alla nomina di un commissario straordinario da parte del governo per Bagnoli, ipotesi confermata dalle indiscrezioni trapelate dall'ultimo consiglio dei ministri. Di certo Vincenzo De Luca vuole avere un ruolo, tanto da dichiarare nei giorni scorsi: "C’è un decreto che ha disegnato una nuova governance per Bagnoli con un commissario, io ho dei dubbi ma vedremo… L’importante è decidere e partire". Sul commissario straordinario quindi, ai dubbi del sindaco si aggiungono anche quelli del governatore. Sia il Comune che la Regione su Bagnoli vogliono dire la loro.