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Incredibile scoperta nel porto di Pozzuoli: ritrovata una statua egizia

Una scoperta incredibile, quanto casuale, quella effettuata nel porto di Pozzuoli, in provincia di Napoli. Mario Rosiello, sub professionista del posto, durante una immersione nelle acque antistanti il porto, ha rinvenuto la base di una statua egizia e la testa di una divinità bifronte, probabilmente Giano.
A cura di Valerio Papadia
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I Campi Flegrei sono una terra ricca di storia, di miti e di leggende. Ne sono testimonianza siti archeologici come l'Anfiteatro Flavio e il Tempio di Serapide, o la convinzione degli antichi che il Lago d'Averno costituisse l'ingresso agli inferi. Ed ecco che, proprio per questa sua ricchezza, la terra, o sarebbe il caso di dire il mare, continua a regalare sorprese. I fondali antistanti il porto di Pozzuoli, infatti, hanno regalato una incredibile quanto causale scoperta: Mario Rosiello, sub professionista, tra i decani del posto, durante una immersione nel mare del porto puteolano, ha rinvenuto alcuni reperti archeologici, il cui valore non è ancora stato stabilito con precisione, ma sicuramente di rilievo.

Nello specchio d'acqua prospiciente all'ex fabbrica della Sofer, Rosiello ha rinvenuto la parte inferiore di una statua naofora, scultura peculiare dell'arte egizia, e la testa di una statua dedicata a una divinità bifronte, probabilmente Giano. Temporaneamente, tutti i reperti archeologici rinvenuti sono stati affidati ai carabinieri della stazione di Pozzuoli, che li custodiscono fino al termine degli accertamenti del caso, quando poi verrà presa una decisione riguardo la loro destinazione finale. Verosimilmente, potrebbero essere esposti nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei.

Non è la prima volta che lo stesso specchio d'acqua, quello davanti all'ex Sofer, regala sorprese del genere. Nel 1972, lo stesso Mario Rosiello, insieme all'ingegnere Armando Carola, scoprì per conto della Soprintendenza frammenti di statue e ornamenti in marmo che poi vennero ricondotti alla cosiddetta "Scuola di scultura di Apollonio", presso la quale Cicerone si faceva commissionare opere d'arte per la sua Accademia.

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