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Inscenarono suicidio di Marchionne: lincenziamento confermato per 5 operai di Pomigliano

Secondo i giudici gli operai avrebbero “travalicato i limiti del diritto di critica”. Respinto il ricorso dei cinque lavoratori Fiat dello stabilimento di Pomigliano d’Arco.
A cura di En.Ta.
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I cinque operai hanno "travalicato i limiti del diritto di critica e siano tradotte in azioni recanti un grave pregiudizio all'onore ed alla reputazione della società resistente, arrecando alla stessa in ragione della diffusione mediatica che esse hanno ricevuto, anche un grave nocumento all'immagine". Così i giudici che hanno respinto il ricorso dei cinque lavoratori Fiat dello stabilimento di Pomigliano d'Arco. Erano stati licenziati nel 2014 dopo aver manifestato inscenando un finto suicidio di Sergio Marchionne. I lavoratori fecero ricorso contro il licenziamento, ma il tribunale del Lavoro di Nola confermò la sentenza. E oggi i giudici hanno nuovamente ribadito il verdetto rigettando in tutte le sue parti il riesame del ricorso. Il tribunale ha perciò dichiarato la legittimità del licenziamento per giusta causa. Gli operai, appreso l'esito, hanno preannunciato un ricorso in appello.

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