Insulti sulla bacheca del 15enne che ha accoltellato Arturo. Amici e parenti lo difendono
Nell'era 2.0, quella dei social network, tutto hanno un profilo virtuale, tutti possono essere rintracciati e tutti, di conseguenza, potenzialmente esposti al pubblico ludibrio. È quanto accaduto a F.C., il 15enne arrestato dalla polizia perché identificato dalla vittima, da un testimone e dalle telecamere di sorveglianza, come uno dei componenti della baby gang che, nella serata del 18 dicembre scorso, ha sferrato circa 20 coltellate al 17enne Arturo in via Foria, nel cuore di Napoli. Sulla bacheca Facebook del minorenne, che in molti hanno rintracciato senza troppa difficoltà, sotto le foto che lo ritraggono in atteggiamenti da duro – una di queste con la pistola in pugno – sono apparsi, negli ultimi giorni, insulti di ogni tipo che lo condannano per il gesto del quale è accusato.
Amici e parenti del 15enne, ovviamente, non sono rimasti a guardare il monitor dei loro computer, e hanno risposto, dando vita spesso a botta e risposta esagerati nei toni e nei contenuti, grotteschi, pieni di improperi irripetibili e, spesso, anche incomprensibili. Quegli stessi amici che, dopo la notizia dell'arresto del 15enne, sempre tramite Facebook, avevano espresso solidarietà a F.C., con frasi del tipo "Non mollare tra quelle mura (quelle dell'istituto minorile presso il quale è detenuto, ndr)" oppure "Ti aspettiamo fuori".