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“Juve Me..a”: la scritta su un tetto di Napoli visibile con Google Earth

Curioso quanto accade a Napoli. Se si utilizza Google Earth e si attraversa la città dall’alto, giunti a Bagnoli si può notare comparire su un tetto la scritta “Juve Merda”, a caratteri cubitali e in bianco, in modo che salti all’occhio. Non bastano più, dunque, gli striscioni: gli insulti tra le due tifoserie, che per usare un eufemismo non provano simpatia l’una per l’altra, si sposta anche sui tetti dei palazzi.
A cura di Valerio Papadia
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Incrocio tra via Ennio a via Acate: siamo a Bagnoli, quartiere residenziale alla periferia occidentale di Napoli. Se lo si percorre in auto, o a piedi, l'incrocio appare come tutti gli altri: palazzi, semafori, segnaletica stradale. Osservato dall'alto, però, l'incrocio tra le due strade presenta una particolarità, che è possibile notare se si "vola" su Napoli grazie a Google Earth: sul tetto di un edificio, appare la scritta "Juve Merda", a caratteri cubitali e in bianco, in modo che risalti. Non bastano, dunque, gli striscioni, i manifesti funebri o addirittura i sanitari "dedicati" alla Juventus che si possono trovare in giro per la città: l'astio calcistico tra le due tifoserie si è spostato anche sui tetti dei palazzi.

Da quanto si apprende, la scritta esisterebbe da circa tre anni, ma soltanto nelle ultime settimane è balzata agli onori delle cronache, notata da qualcuno che stava curiosando in città su Google Earth. La scritta sarebbe stata realizzata durante l'ultimo anno in cui Maurizio Sarri sedeva sulla panchina del Napoli, prima che andasse al Chelsea e diventasse poi l'allenatore dei bianconeri, proprio della tanta odiata Juventus. Avevamo un sogno nel cuore – ha affermato l’avvocato Gandolfo Geraci, l'autore, a Il Mattino – e ci sentivamo invincibili. La Juventus non era più un problema ed abbiamo voluto esprimere tutto il nostro astio calcistico, attraverso una frase chiara e liberatoria. Oggi tutti ne parlano e la cercano. Gli elicotteri si fermano a pochi metri da qui per poterla fotografare ed in strada mi chiedono di venirla a vedere".

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