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La camorra vuole uccidere Pocho, il cane antidroga della Polizia di Napoli

Pocho, il cane antidroga della Questura di Napoli, è diventato in poco tempo una vera e propria stella, oltre che un aiuto fondamentale nelle operazioni della polizia impegnata nel contrasto al traffico di stupefacenti. Tanto che la camorra ha deciso di mettere una vera e propria taglia su di lui, secondo quanto riportato dal Corriere.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La Polizia di Napoli assieme a Pocho, il cane antidroga della Questura.
La Polizia di Napoli assieme a Pocho, il cane antidroga della Questura.

Una vera e propria "condanna a morte" da parte della camorra nei confronti di Pocho, il cane antidroga della Questura di Napoli. Lo riporta il Corriere di quest'oggi, domenica 28 ottobre: la camorra avrebbe dunque messo nel mirino il segugio della Questura, capace di scovare la droga nascosta praticamente in ogni luogo, e diventato da tempo una sorta di aiuto indispensabile nelle indagini delle forze dell'ordine, impegnate nel contrasto al traffico di sostanze stupefacenti.

Pocho, nome "ereditato" dal soprannome dato al calciatore argentino Ezequiel Lavezzi, ex-stella del Napoli di Walter Mazzarri, è in Polizia fin dal 2013. Appartenente alla razza dei Jack Russell terrier, è un cane nato e cresciuto per la caccia, come dimostra anche la storia della sua "nascita". Il primo di questa razza si chiamava Trump, e fu "creato" dal reverendo John Russell, detto Jack, ad inizio Ottocento nel Devon, in Gran Bretagna, proprio per avere un cane in grado di aiutarlo nella caccia alla volpe, e che dunque avesse un gran fiuto, intelligenza, e capacità di "infilarsi" se necessario anche nelle piccole tane delle volpi, dove i grossi cani da caccia non potevano certamente entrare.

Da Trump a Pocho, insomma, una generazione di cacciatori veri e proprio, sebbene la specialità di Pocho sia quella di stanare la droga e consegnare così prove alla giustizia nella lotta agli spacciatori. E proprio per questo la camorra avrebbe deciso di porre "un freno" alle sue scoperte, arrivando a mettere, si vocifera, perfino una taglia su di lui: "Lo odiano e l'ordine è di farlo fuori in ogni modo", scrive il Corriere, che parla di voci secondo le quali i clan partenopei avrebbero messo questa taglia di morte sul povero Pocho, diventato in pochi anni una vera e propria "star" non solo tra i poliziotti, ma anche tra la gente comune.

Fortunatamente, al momento Pocho è ben protetto dai suoi "colleghi" umani, ma la spregiudicatezza della camorra, che adesso teme perfino i cani, dimostra ancora una volta che nella lotta al crimine i clan considerano chiunque provi ad ostacolare come una "minaccia" nei loro confronti, arrivando perfino a minacciare di morte perfino gli animali.

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