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Il rapimento di Silvia Romano in Kenya

La consigliera M5S a Silvia Romano: “Ti riempirei di schiaffi”. Poi spiega: “Cazzeggiavo sui social”

Continuano le polemiche che hanno accompagnato il ritorno di Silvia Romano in Italia e la conversione all’Islam della cooperante italiana, liberata dopo 18 mesi di prigionia in Africa. Rosanna Tremante, consigliera comunale per il Movimento 5 Stelle a San Giorgio a Cremano (Napoli), si interroga proprio sulla conversione della ragazza, in termini non proprio lusinghieri. Poi spiega: “Era mero cazzeggio su Facebook”
A cura di Valerio Papadia
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Insulti, addirittura minacce, continuano ad accompagnare il ritorno di Silvia Romano in Italia. La cooperante milanese, da quando ha fatto ritorno in patria dopo 18 mesi di prigionia tra Kenya e Somalia, ha trovato ad accoglierla un clima non proprio disteso nei suoi confronti, a tal punto che la 25enne è stata costretta a chiudere i suoi profili social a causa del troppo odio che le si è riversato addosso, mentre le autorità competenti stanno valutando addirittura se assegnarle una scorta. Tralasciando le voci sul presunto riscatto pagato (si parlerebbe di 4 milioni di euro), di un suo matrimonio e di una sua gravidanza, tutte non confermate, il dibattito più acceso è sulla conversione all'Islam della ragazza, confermata dalla diretta interessata, sulla quale si interroga anche, in termini non proprio lusinghieri, Rosanna Tremante, consigliera comunale per il Movimento 5 Stelle a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli.

Sulla sua bacheca Facebook, che invece Silvia Romano è stata costretta a chiudere a causa dei troppi insulti, la consigliera comunale di San Giorgio si chiede, in dialetto napoletano, il perché della conversione all'Islam della cooperante italiana. "Silvia cara, mi fa piacere che tu sia tornata, per carità, potresti essere una figlia mia – esordisce Rosanna Tremante -. Però una domanda te le devo fare: ma come ti è venuto in mente di convertirti?". "Qui, tra cristiani non ci capiamo, figuriamoci tra cristiani e islamici" prosegue la consigliera comunale. "Ora mi raccomando, rimani a casa tranquilla e ritrova la serenità – conclude il suo intervento la consigliere pentastellata – perché se vengo a sapere che ti è venuta la nostalgia dell'Africa, vengo a casa tua e ti riempio di schiaffi". La frase è scritta in dialetto napoletano: "Vengo a casa toia e t'abboffe e paccher a mana smerza", ti prendo a schiaffi col dorso della mano.

In giornata la consigliera M5s con una lettera al nostro giornale ha diffidato a "ritirare l'articolo". Questo è quanto scrive:

Vi diffido a provvedere al ritiro di  quell'articolo in cui  mi fate passare per una hater dopo che avete preso, dal mio profilo privato senza autorizzazione alcuna, profilo destinato al mero cazzeggio, il post su Silvia Romano. Mai da parte mia c'è stata e ci sarà l' intenzione o volontà di fare del male a chicchessia, o ad incitare alla violenza, quel post era di mera ironia, pertanto chiedo che rettifichiate l' articolo apparso sulla vostra pagina in data odierna sulla mia persona. Laddove ciò non accadesse esperirò tutte le azioni legali volte a tutelare la mia immagine che in questo momento voi redattori avete esposto alla gogna mediatica.

Ieri, invece, un altro attacco ai danni di Silvia Romano era arrivato da Sorrento, perla della costiera partenopea, da Emilio Moretti, assessore comunale, che si era lasciato andare a commenti di diversa natura, sempre correlati alla conversione all'Islam, ma riguardanti nello specifico l'aspetto fisico della volontaria milanese. "Ma con tutto il rispetto la avete guardata bene? Lei in realtà non voleva tornare, dove li trova altri uomini?" ha scritto Moretti a commento di un post pubblicato su Facebook da Clara Rolla, segretaria della Lega a Sorrento.

(articolo aggiornato il 13 maggio, ore 12.30)

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