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La curva dei contagi in Campania ha smesso di calare: “Misure ancora necessarie”

La curva dei contagi da coronavirus in Campania ha smesso di calare. I grafici dei fisici napoletani, che seguono l’andamento della pandemia in regione, avvertono: “Siamo in una fase delicata, le misure sono ancora necessarie”. I punti degli ultimi tre giorni sono infatti al di sopra della curva di previsione: “Troppo al di sopra anche considerando l’elevato numero di tamponi effettuati in questi giorni. Qualcosa, nei giorni scorsi, è avvenuto”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La curva dei contagi da coronavirus in Campania ha smesso di calare. Da tre giorni, i valori si sono "allineati", interrompendo il drastico calo che era in corso. Non si tratta di un campanello d'allarme, ma "di qualcosa che deve farci pensare", spiegano i fisici napoletani che da settimane stanno seguendo ed analizzando i dati dei contagiati dal coronavirus in Campania, e di cui Fanpage.it ha seguito costantemente lo sviluppo finora. I fisici (Clementina Sasso dell'Inaf, Istituto Nazionale Astrofisica, Maria Rosaria Santovito del Co.Ri.S.T.A., Consorzio di Ricerca su Sistemi di Telesensori Avanzati, Raffaele Liuzzi e Giorgio Punzo del CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche), hanno spiegato che dunque bisognerà non abbassare la guardia perché si tratta di un momento delicato.

"La previsione della fatidica data in cui dovremmo scendere sotto l’1% non varia: siamo sempre intorno al 22 aprile", hanno spiegato, "e questo accade anche se negli ultimi tre giorni abbiamo avuto una percentuale di tamponi positivi quasi costante pari al 2,5% (2.4%, 2.5% e 2.3% rispettivamente nei giorni del 19, 20 e 21 aprile), più alta di quelle registrate nei due giorni precedenti di 1.4% sia per il 17 che per il 18 aprile. Infatti", hanno aggiunto i fisici, "non sono i valori di questi tre punti che possono influenzare l’andamento complessivo che ha avuto fino al 18 aprile la percentuale di tamponi positivi. Ma questi tre punti allineati ci devono far pensare. Qualcosa è accaduta nei giorni passati, o meglio negli ultimi 15 giorni, che ha portato alla mancata prevista diminuzione dal grafico".

Considerando che negli ultimi giorni ci sono state anche le "vacanze" di Pasqua, con qualche possibile "scappatella" per pranzi in famiglia, il sospetto diventa forte. Ma i fisici non si sbilanciano, anche se spiegano che "l'effetto di questo “maggior” numero di tamponi positivi, rispetto a quelli attesi", si riflette anche "sull'andamento del totale dei tamponi positivi". E così si nota come "i punti degli ultimi tre giorni siano al di sopra della curva di previsione. Troppo al di sopra anche considerando l’elevato numero di tamponi effettuati in questi giorni. Pertanto", concludono i fisici napoletani, "riteniamo giusto riportare l'attenzione sul fatto che la fase che stiamo vivendo, e cioè la coda della fase 1, è molto delicata perché rappresenta una sorta di preparazione a quella che sarà la fase 2 e soprattutto determina quando questa fase 2 potrà iniziare ed a quali condizioni. Bisogna dunque tenere alta l'attenzione sulle regole della quarantena e del distanziamento sociale". Insomma, guai a pensare che sia tutto finito e che a breve si potrà uscire di casa come se nulla fosse: l'emergenza non è ancora finita, e bisognerà ancora fare i conti con gli ultimi "colpi di coda" del virus, almeno in Campania. Sempre che il buonsenso dei cittadini prevalga.

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