Persone con reddito basso, con necessità di lavorare e con un'automobile malandata ma tutto sommato ancora sufficiente per spostarsi: anche loro erano tra gli obiettivi della gang sgominata dai carabinieri nell'operazione che si è conclusa con una misura cautelare per 31 persone (18 in carcere, 9 agli arresti domiciliari, 1 con obbligo di dimora e 3 con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria). La banda, con base nel rione Salicelle di Afragola e coordinata da un pregiudicato agli arresti domiciliari, puntava non solo alle vetture di prestigio, ma aveva imparato a conoscere le potenziali vittime. Sapeva bene che avrebbe guadagnato di più con un'automobile di pregio, ma che i lavoratori con vetture "normali" erano un ottimo bacino da cui attingere per tirare su qualche soldo sicuro.
Così, oltre al Suv per cui avevano chiesto 18mila euro (poi ridotti a 12.500 con una lunga trattativa), nel mirino finivano anche le utilitarie con parecchi chilometri e anni sulle spalle. Valore commerciale prossimo allo zero e impossibili da rivendere in un mercato parallelo, inutili anche per ricavarne pezzi di ricambio, ma un piccolo tesoro per i proprietari: non potendo acquistare nuove automobili, e al fronte di una spesa di almeno 4 o 5mila euro per una vettura usata, erano ben disposti a pagare qualche centinaio di euro per rientrare in possesso delle vetture. Anzi, hanno appurato i carabinieri di Afragola, in diversi casi erano le stesse vittime, che si trovavano all'improvviso senza vettura e quindi non poteva più andare a lavorare, a cercare i ladri per offrirsi di pagare il "cavallo di ritorno".