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L'omicidio di Ugo Russo a Napoli

La morte di Ugo, ucciso dal carabiniere durante una rapina, sarà chiarita da telecamere e autopsia

Si cerca di ricostruire l’esatta dinamica della morte di Ugo Russo, il 15enne ucciso lo scorso 1° marzo da un carabiniere fuori servizio durante una tentata rapina. Acquisite le immagini delle videocamere in zona, entro venerdì l’autopsia. Il carabiniere al momento resta indagato con l’ipotesi di omicidio volontario.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Proseguono le indagini delle forze dell'ordine per accertare la dinamica che ha portato alla morte di Ugo Russo, il quindicenne ucciso da un carabiniere fuori servizio durante un tentativo di rapina. Gli inquirenti, su delega della Procura di Napoli, stanno sondando la zona dove è avvenuto il tutto, ovvero via Generale Orsini, nel cuore di Santa Lucia, alla ricerca di testimonianze oculari e uditive valide ai fini del chiarimento della dinamica. Acquisiti anche i video delle telecamere di sorveglianza della Regione Campania e di una nota steakhouse della zona, dalle cui immagini si proverà a fare ulteriore chiarezza della vicenda.

Entro venerdì, intanto, si terrà l'autopsia sul corpo del giovane rimasto ucciso: lo ha disposto il pubblico ministero della procura partenopea, Simone De Roxas, che ha assegnato l'incarico al medico legale Claudio Buccelli. Per quanto riguarda la perizia balistica, l'incarico è stato affidato a due esperti della polizia scientifica di Roma. All'esame esterno, inoltre, prenderanno parte anche i periti nominati dai familiari di Ugo Russo e del carabiniere indagato (quest'ultimo ha incaricato l'ingegnere Alessandro Lima). La salma del giovane, che si trova al momento presso l'istituto di medicina legale del II Policlinico di Napoli, sarà liberata solo dopo l'autopsia, e solo quando sarà liberata dal magistrato potranno essere fissati i funerali.

Accertamenti che sono irripetibili e particolarmente importanti, visto che al momento le piste ricostruite divergono in maniera netta: da una parte, i familiari del giovane ucciso sostengono che si sia tratta di una vera e propria "esecuzione", mentre dall'altra parte l'avvocato Enrico Capone che difende il carabiniere coinvolto nella vicenda parla di un'azione assolutamente legittima finalizzata alla difesa della vita. Per il momento, la procura di Napoli guidata da Giovanni Melillo procede con l'ipotesi di accusa di omicidio volontario nei confronti del giovane carabiniere 23enne, di stanza a Bologna ma campano di nascita: questa ipotesi d'accusa potrebbe tuttavia cambiare all'esito delle indagini e degli accertamenti.

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