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La profezia della distruzione di Pozzuoli è una vergognosa speculazione sulle paure della gente

Una sedicente profetessa brasiliana ha annunciato che il 28 aprile Pozzuoli verrà distrutta da una imminente eruzione dei Campi Flegrei. Ma la zona è continuamente monitorata e non risultano segnali che possano allarmare a tal punto sismologi e vulcanologi.
A cura di Juanne Pili
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Tutti gli abitanti di Pozzuoli possono stare tranquilli. La probabilità che la loro città venga distrutta da una eruzione è estremamente bassa, prova ne è il fatto che non è stato emesso alcun allarme né da parte delle istituzioni comunali, né da parte dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Ci tocca spiegarlo perché recentemente stanno diventando virali le affermazioni di una sedicente “profetessa” brasiliana, tale Gustan Luciane Johansson, la quale sta creando allarmismo annunciando la distruzione di Pozzuoli per il 28 aprile.

In missione per conto di Dio

Johansson sostiene di essere a diretto contatto con Dio, il quale per ragioni a noi ignote preferirebbe trasmettere le sue conoscenze sismologiche a una veggente brasiliana, piuttosto che agli esperti a cui farebbe davvero comodo avere qualche dritta in più, visto che ad oggi è praticamente impossibile prevedere terremoti ed eruzioni con tale anticipo, per ragioni che avevamo già spiegato in occasioni precedenti, dal momento che circolano anche tesi di complotto in merito. Non si sa molto di più, potremmo definirla una “sensitiva emergente”, con diversi contatti italiani. Sappiamo che la zona dei Campi Flegrei in cui si trova Pozzuoli nasconde un “super vulcano” – considerato il più grande d’Europa – per la precisione si tratta di una caldera (detto in maniera molto semplice: un enorme recipiente di magma sotterraneo, del diametro di 12Km), sopra vi abitano circa mezzo milione di persone.

Perché gli abitanti possono stare tranquilli?

L’area è sotto osservazione da diverso tempo ta parte di sismologi e vulcanologi. Si trovano in Rete anche delle simulazioni di ciò che potrebbe accadere se improvvisamente il vulcano eruttasse. Questo però difficilmente potrebbe avvenire senza che si manifestino dei segnali che gli esperti registrerebbero. Certo una ispirazione divina aiuterebbe, ma gli strumenti a disposizione fanno ugualmente un lavoro eccellente. E’ possibile consultare l’Osservatorio vesuviano dell’Invg (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), con dati continuamente aggiornati sulla sismicità della zona. Nei Campi Flegrei sono attualmente in funzione diversi strumenti per il “monitoraggio continuo della sismicità, delle deformazioni del suolo e delle emissioni di gas dal suolo e dalle fumarole”. Periodicamente vengono anche effettuate le misurazioni di tutti i parametri geofisici e geochimici necessari a lanciare preventivamente degli allarmi. E’ possibile dare un’occhiata al database sismologico dell’intera area, coi sismogrammi in tempo reale. Non manca anche una letteratura storica dell’attività sismologica, con tanto di “cronogramma”.

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