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La rivolta delle 200 guide turistiche a Pompei: “No agli abusivi”

“No alla guida improvvisata, si alla guida specializzata”, lo slogan dei manifestanti. “Non si può permettere a persone senza specifiche competenze di lavorare qui perché serve un’abilitazione specifica”, spiega l’associazione Guide Turistiche Campania.
A cura di Enrico Tata
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Duecento guide turistiche della Regione Campania hanno manifestato oggi davanti agli scavi di Pompei. "No alla guida improvvisata, si alla guida specializzata", lo slogan dei manifestanti. Secondo i ‘ciceroni' le leggi attuali permetterebbero di lavorare anche a guide non specializzate e senza una competenza specifica che Pompei, o il Mann di Napoli o gli scavi di Ercolano, richiederebbero. "Non si può permettere a persone senza specifiche competenze di lavorare qui perché serve un'abilitazione specifica", spiega l'associazione Guide Turistiche Campania. "Non possiamo più tollerare questa situazione, chiediamo una legge quadro di riferimento che stabilisca i criteri di accesso alla professione. Diciamo basta a questa situazione di incertezza e di scarsa trasparenza, determinata anche da funzionari incompetenti, che favoriscono l'illegalità, l'abusivismo indiscriminato, l'arbitrario uso della professione di guida, il lavoro a nero, la concorrenza sleale tra le guide e il conseguente impoverimento della qualità dei servizi offerti", ha dichiarato il presidente dell'associazione Pietro Melziade. Le guide hanno lanciato un appello ai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, e al ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Alberto Bonisoli.

Secondo il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Gennaro Saiello, "la situazione di caos creatasi al Parco archeologico di Pompei, sfociata nella protesta delle guide turistiche, rischia di esplodere se dovesse essere approvato l'articolo 8 della legge regionale di Semplificazione che autorizza una liberalizzazione indiscriminata dell'intero mercato". Secondo il capogruppo M5S il "testo che recepisce le linee guida di una legge nazionale ancora orfana del decreto ministeriale che definisce i criteri per la classificazione dei cosiddetti siti protetti, prevedendo una formazione con relativo attestato per le guide in aree speciali, come la stessa Pompei, dove è necessaria una professionalità e una meticolosa conoscenza dei luoghi, anche a tutela degli stessi. Come Movimento 5 Stelle abbiamo presentato un emendamento abrogativo dell'articolo 8, in attesa almeno di chiarire a livello nazionale i criteri di classificazione dei siti speciali".

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