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La storia a lieto fine di Vincenzo: dimesso dopo il trapianto di cuore al Monaldi e un’attesa lunga sei mesi

Vincenzo Langella, 20enne di Afragola nel Napoletano che era da mesi in attesa di un trapianto di cuore, è stato finalmente dimesso dall’ospedale napoletano Monaldi. A comunicarlo la mamma Mena, che ha comunicato così la riuscita dell’operazione, eseguita ai primi di agosto: “Si è trattato del dono di un angelo che gli ha regalato una nuova speranza di vita”.
A cura di Francesco Loiacono
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Vincenzo Langella dopo l'operazione (Facebook)
Vincenzo Langella dopo l'operazione (Facebook)

Si è conclusa con un lieto fine la storia di Vincenzo Langella, ragazzo 20enne di Afragola, nel Napoletano, che era da mesi in attesa di un trapianto di cuore. L'operazione è stata effettuata con successo all'ospedale Monaldi di Napoli ai primi di agosto e adesso il ragazzo, come ha fatto sapere sua mamma Mena, è stato finalmente dimesso. Il calvario di Vincenzo era iniziato a ottobre dello scorso anno, quando un virus aveva compromesso il suo giovane cuore, causandogli una miocardite. Per Vincenzo è stato un trauma: il ragazzo, che come tanti coetanei era molto attivo e pieno di interessi – il calcio, le immersioni subacquee e il sogno di studiare Economia gestionale all'università – si è trovato improvvisamente costretto prima a rimanere attaccato a un infusore che gli forniva il farmaco di cui aveva bisogno, e poi a dipendere da un cuore artificiale. Il tutto in attesa di un cuore vero, un'attesa che si è protratta per sei lunghi mesi.

Alla fine, però, quel cuore tanto atteso è arrivato: "Si è trattato del dono di un angelo che gli ha regalato una nuova speranza di vita – ha detto la mamma del ragazzo all'agenzia Ansa – a lui, al suo coraggio ed a quello della sua famiglia, va il mio pensiero d'amore". La donna ha poi voluto ringraziare tutto lo staff dell'ospedale napoletano, uno dei pochi centri in Italia dove si utilizza la particolare tecnologia salva vita che ha permesso a Vincenzo di poter attendere il nuovo organo: "A mio figlio che ha mantenuto il sorriso dando coraggio anche a me con la sua forza ho promesso che sarebbe uscito – ha detto la mamma del ragazzo – e se accade oggi devo ringraziare la professionalità e la dedizione del dottor Andrea Petraio e del dottor Ciro Maiello e del personale medico e infermieristico del reparto di Cardiochirurgia del Monaldi".

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