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Lascia il direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori: “Vado in pensione per raggiunti limiti di età”

Il direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, è costretto a lasciare il suo incarico per raggiunti limiti di età. Secondo le norme vigenti sul trattamento pensionistico dei dipendenti della pubblica amministrazione, il limite di età è fissato a 66 anni e 7 mesi. L’incarico di Felicori, nato il 2 marzo del 1952, scadrà quindi (in anticipo di un anno secondo il contratto) a ottobre.
A cura di Enrico Tata
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Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta, è costretto a lasciare il suo incarico. Al raggiungimento dei 66 anni e 7 mesi (a ottobre, dato che è nato il 2 marzo 1952) il manager dovrà andare obbligatoriamente in pensione così come previsto dalle norme vigenti sul pensionamento dei dipendenti della pubblica amministrazione. "In ragione della legge sulla quiescenza obbligatoria per limiti di età dei dipendenti pubblici, il mio contratto con lo Stato come direttore della Reggia di Caserta cesserà con il prossimo ottobre, in anticipo di un anno rispetto alla scadenza indicata. Peccato", informa su Facebook il direttore.

Secondo quanto previsto dal decreto legge sul pubblico impiego (Dl 101/2013) e dal decreto legge sulla Pubblica Amministrazione (Dl 90/2014) i lavoratori del pubblico impiego non possono usufruire più della proroga di due anni per restare sul posto di lavoro anche dopo il compimento dell'età pensionabile. Allo stato attuale è obbligatorio andare in pensione per quei lavoratori che al compimento dei 65 anni di età abbiano raggiunto la massima anzianità contributiva (cioè 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne). In caso contrario il rapporto di lavoro può proseguire fino all'età per la pensione di vecchiaia, cioè, come nel caso di Felicori, fino a 66 anni e 7 mesi di età.

Terminerà dopo l'estate, quindi, l'esperienza di Felicori alla guida della Reggia. Lui, bolognese, raccontava così i suoi obiettivi alle telecamere di Fanpage.it a pochi giorni dalla nomina nell'ottobre del 2014: “Se tutti insieme lavoriamo per creare una sorta di sistema solare in cui al centro c’è la Reggia possiamo davvero rilanciare l’intera economia di Caserta. Se già ad esempio proviamo a comunicare di più e meglio che qui c’è un treno diretto che arriva proprio davanti alla Reggia e collega in un ora Roma, in tre Firenze e in poco più di quattro Milano ecco che possiamo invogliare molti turisti. Ma la cosa su cui lavorerò da subito sono le risorse umane, i dipendenti della Reggia. Dobbiamo far sì che l’esperienza di visita sia la più soddisfacente possibile, sono pronto ad ascoltare tutti per capire e risolvere i problemi esistenti e con questo creare orgoglio per chi lavora qui”. E proprio sull'organizzazione interna Felicori fu criticato dai sindacati, che lo accusavano di ‘stakanovismo' (ma anche di altro). "Lavoro troppo? È un complimento, c'è tanto da fare qui che mi sento obbligato", aveva risposto lui. Nato a Bologna, Felicori si è laureato con lode all'Alma Mater in Filosofia e poi ha preso una specializzazione in Economia della cultura e politiche culturali. Dal 2011 è stato capo del Dipartimento economia e promozione della città  del Comune di Bologna.

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