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Latitante del clan Vigilia preso a Ibizia, era scampato al blitz da 33 arresti a dicembre

Antonio Bellopede, 22 anni, latitante dal dicembre scorso e ritenuto affiliato al clan Vigilia di Soccavo, nella zona ovest di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri a Ibizia, in una operazione congiunta con la polizia spagnola. Il ragazzo era scampato al blitz che aveva portato in manette 33 persone, tra affiliati e capi, dell’organizzazione criminale napoletana.
A cura di Nico Falco
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A metà dicembre i carabinieri erano piombati anche in casa sua, ma Antonio Bellopede, ritenuto affiliato al clan Vigilia, era sparito. Si era volatilizzato, e si era guardato bene dal tornare a Napoli. Ed era rimasto latitante per quasi 5 mesi, fino a quando, a Ibizia, si è trovato di fronte la polizia spagnola e i carabinieri italiani, che erano arrivati lì dopo aver seguito le sue tracce: il suo nome compare tra i 33 destinatari, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafiosa finalizzata al traffico di stupefacenti, rapina ed estorsione. Il giovane, 22 anni, era scampato alla notte delle manette del 12 dicembre 2018, quando i carabinieri avevano eseguito le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di vertici e gregari del clan Vigilia, nato dalla scissione del clan Grimaldi e diventato egemone nella parte di Soccavo a ridosso del Rione Traiano, nella zona ovest di Napoli; a capo c'era Alfredo Vigilia Junior, figlio di Alfredo Vigilia detto ‘o niro, detenuto dal 2009. I militari avevano ricostruito l'organigramma del gruppo criminale e il sistema di spaccio di stupefacenti, dall'approvvigionamento alla vendita, e i rapporti con gli altri gruppi di camorra della zona; in particolare, erano stati documentati i contatti col clan Sorianiello, retto da Cesare Mautone in vece del capoclan Alfredo Sorianiello detto ‘o biondo, con base logistica nell'isolato di palazzine popolari "99" di via Catone, tra Soccavo e il Rione Traiano.

La notizia dell'arresto è stata commentata dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini. "Ringraziamo le nostre forze dell'ordine – ha detto – la magistratura e le autorità spagnole. È l'ennesimo latitante preso all'estero e che verrà portato nelle galere italiane. Ed è l'ennesima conferma che combattere la droga significa colpire anche le mafie. Avanti così!".

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